IL CINEMA DI ALLAN KING: UN’INTRODUZIONE
Allan King (1930-2009): discusso in patria e semisconosciuto in Italia, resta un autore fondamentale per capire le contraddizioni che caratterizzano ancora oggi i discorsi intorno al cinema-vérité.
IN PRIMO LUOGO PER ME STESSO: INTERVISTA A ALLAN KING
“Godard ha detto che il cinema è la verità 24 fotogrammi al secondo. Ma è una bugia: in Francia va a 25 al secondo”. Il cinema, l'ideologia e la vita secondo Allan King, nell'ultima intervista rilasciata alla stampa.
QUALCOSA DI MOLTO PIÙ SERIO DEL VOYEURISMO E DELLA MANIPOLAZIONE
King prende la parola per difendere se stesso e i propri film dalle accuse di sadismo e manipolazione mossegli dalla stampa canadese. Una risposta lucida e incisiva all'ipocrisia e ai falsi moralismi di giornalisti in malafede.
NETFLIX: IL CIRCOLO VIRTUOSO
Un ex dirigente dell'industria dell'intrattenimento, cinefilo della vecchia guardia, racconta il suo rapporto con l'azienda online che ha messo a disposizione di 20 milioni di utenti oltre un secolo di storia del cinema.
PERCHÈ IL 3D NON FUNZIONA E NON FUNZIONERÀ MAI. CASO CHIUSO
Scuro, piccolo, a scatti, alienante e dispendioso. Quanto ci vorrà prima che la gente capisca che non ne vale la pena? Il futuro del 3D secondo il montatore di Apocalypse Now e La conversazione: una disamina dettagliata e impietosa.
ALLA FINE DEL CINEMA, QUESTA COSA CHIAMATA FILM
Light Spill, ultima opera di Sandra Gibson e Luis Recoder, evoca un cinema abbandonato, una tecnologia analogica lasciata a se stessa. La messa in scena del film come oggetto ineffabile, organico e inorganico, obsoleto e ostinato.
RITROVARE IL LINGUAGGIO DELLA RIVOLTA. INTERVISTA A KLOTZ/PERCEVAL
Nicolas Klotz e Elisabeth Perceval incontrano Filmidee: un'occasione per approfondire il senso della pratica cinematografica nella contemporaneità, la forza degli archetipi e i passi verso la rivoluzione.
LA COMUNITÀ, O QUALCOSA DEL GENERE
Immagini e sensazioni di Nicolas Klotz a proposito di Low Life (2011), un'opera maestosamente bressoniana sulla perdita delle speranze di un gruppo di giovani alle soglie dell'età adulta. Con un'introduzione di Santiago Fillol.
VENEZIA 68: GROUND ZERO
Un bilancio finale per l'edizione della Mostra che meglio incarna gli otto anni della direzione Müller. Un composto panorama di autori, ricchissimo (forse troppo) di visioni, con una grande pecca: il cimitero degli elefanti italiani.