HANS HURCH: DORMO CON UNA PISTOLA SOTTO IL CUSCINO

Kieron Corless

Il direttore della Viennale in un'intervista a 360 gradi: il festival e i suoi predecessori, il tappeto rosso, i rapporti con il pubblico, la violenza nei film, la differenza tra registi “liberal” e registi “radicali”.

DIETER KOSSLICK: VOGLIO FAR TORNARE GIOVANE IL CINEMA TEDESCO

Anna Maria Pasetti

Fresco di riconferma, il direttore della Berlinale traccia un consuntivo dei suoi primi dieci anni alla guida del festival: il glamour, il ruolo degli sponsor, la necessità di un dialogo continuo con la cittadinanza.

DRIVE: SUL VIALE DELLA MEMORIA

Paul Ramaeker

Drive di Nicolas Winding Refn come prodotto tipico dell'era del feticismo della memoria, attraverso un'accurata esplorazione delle sue fonti: ma basta l'appassionata fascinazione per il noir a fare grande un film?

POLISSE

Francesca Betteni-Barnes e Philippe Dijon de Monteton

Superficiale e sgradevole, il film di Le Besco è un feuilletton in linea con la TV di Sarkozy, dove per ogni problema c'è un apposito corpo di polizia, e una telecamera pronta per filmare e tranquillizzare.

SCIOLTI DAL «GIURAMENTO»

Renzo Renzi

1956: la destalinizzazione del cinema sovietico nelle pagine della storica rivista "Cinema Nuovo". In nome della libertà di critica, Renzi apre un denso e agguerrito dibattito, di cui riproponiamo alcuni dei momenti più significativi.

CONFESSIONI DI UN CRITICO COMUNISTA

Paolo Gobetti

Quando la critica diventa apologia, slogan, propaganda. La testimonianza diretta di un critico cinematografico de L'Unità: perché la libertà non è solo la condizione prima della creazione artistica, ma anche dell'esercizio della critica.

FACCIO IL DOGMATICO

Glauco Viazzi

Viazzi contro Renzi: la critica deve essere libera? Certamente. Ma da cosa? La libertà di critica va esercitata verificando continuamente le idee con la realtà e viceversa: non vi è nessun bisogno di sconfessioni o di inopinate revisioni.

ZERO IN PROFITTO E ZERO IN CONDOTTA

Umberto Barbaro

Durissimo (fin dal titolo) il giudizio del celebre critico di Vie Nuove: i giovani critici hanno voluto denunciare presunte colpe della critica cinematografica di sinistra. Ma la loro campagna giova solo ai nemici della libertà.