LIBERARSI DAL PRESENTE

Mario Blaconà

Con la scomparsa del filmmaker americano Paul Clipson il cinema underground perde una delle sue menti più vivide e innovative, capace di raccogliere l'eredità del passato e di mutarla in linfa vitale per interpretare e scrutare l'ambiguità dell'era contemporanea.

YVONNES

Mario Blaconà

Nel film di Tommaso Perfetti, premiato nel 2017 a Vision du Réel, l’immagine si imprime sulla pelle del soggetto che intende raccontare, sprigionando, proprio grazie alla sua fragilità, una forza inaspettata e commovente.

TORINO 35:
LA DANZA DELLA REALTÀ

Mario Blaconà

Tesnota, folgorante esordio del giovanissimo Kantemir Balagov, si serve di un realismo spietato per raccontare gli angoli nascosti di un’intimità: una rivelazione che si dischiude agli occhi dello spettatore, una corsa disperata verso un amore immobile e sfuggente allo stesso tempo.

LOVERS 2018:
QUELL’OSCURO OGGETTO
DEL DESIDERIO

Mario Blaconà

Con i quattro cortometraggi presentati al Lovers Film Festival, quasi tutti inediti in Italia, il cinema di Bertrand Mandico rivela una ricerca rabbiosa che si alimenta grazie all’endemica imperfezione dell’essere umano, e che trova nella sua finitezza tutto il proprio compimento.

ELLA & JOHN –
THE LEISURE SEEKER

Mario Blaconà

Nel primo film americano di Paolo Virzì una narrazione troppo spesso stagnante non vanifica la riflessione malinconica e rispettosa sulla vecchiaia come traguardo e baratro della memoria.

LADY MACBETH

Mario Blaconà

L'opera prima del regista teatrale William Oldroyd è una favola nera di soprusi e violenze, che a un ricco dedalo di richiami letterari incrocia una crudele riflessione su rivolta e lotta di classe.

UNA VITA

Mario Blaconà

Il film di Brizé affronta la sfida dell'adattamento letterario e offre una versione attualizzante e fuori da ogni tempo del primo romanzo di Maupassant, attenta al racconto ma capace di sottolineare le istanze più soggettive della sua protagonista.

UNA SETTIMANA
E UN GIORNO

Mario Blaconà

L'esordio di Asaph Polonsky indaga, senza rinunciare a una dimensione tragicomica, il tema dell'elaborazione del lutto da parte di una coppia di genitori israeliani che ha perduto il proprio figlio: un film che evidenzia il proprio legame con le tradizioni di una cultura millenaria e indirettamente solleva un quesito morale e politico nello spettatore.

IL CLIENTE

Mario Blaconà

Asghar Farhadi torna a raccontare un Iran carico di contraddizioni e ferite nascoste, concentrandosi ancora sulle differenze culturali e di censo che in una città complessa come Teheran sono oggi quanto mai vivide e presenti.