THE CANYONS

Edoardo Becattini

Un progetto in cui l’umorismo nero di Ellis si dissolve nella messa in scena morale di Schrader. E dove l’umanesimo del regista si prosciuga a contatto con i personaggi vacui e superficiali dello scrittore.

NIGHT MOVES

Alessandro Stellino

Una brezza dolente porta con sé echi sommessi da New Hollywood e soffia sul trio di ingenui protagonisti: il film della Reichardt segna lo scarto tra un cinema contestatario di 40 anni fa e quello impossibile di oggi.

THE WIND RISES

Pietro Liberati

Miyazaki ci avvicina all’assurdo di un uomo che cerca di realizzare se stesso mentre vede infrangere ogni sua aspirazione. Un film controverso e straordinario dove nessuna scelta, nemmeno registica, può essere facile.

FOXFIRE

Emanuele Tealdi

Cantet si muove in un ambiente a lui non congeniale: la periferia americana degli Anni Cinquanta. Ma resta l'impressione di una narrazione filmica depauperata della propria potenziale (ed essenziale) forza politica.

LA JALOUSIE

Francesco Boille

Un concentrato della poetica di Philippe Garrel, ultimo poeta della Nuovelle Vague. Un “elisir”, densissimo nella sua leggerezza: il regista francese indaga ancora una volta il rapporto uomo-donna e i loro sentimenti.

TOM À LA FERME

Francesca Monti

Xavier Dolan aggiorna la lezione hitchcockiana sulla perversione del guardare costruendo uno psicodramma rigoroso, nutrito con calcolo ma anche con insolita leggerezza di influenze cinefile.

THE DIRTIES

Stefano Locati

Prendendo spunto da un tema pressante come le sparatorie nelle scuole e sfruttando le logiche low-budget, Matthew Johnson confeziona un proficuo manifesto di intenti per l'analisi della realtà nell'età post-postmoderna.

WETLANDS

Elisa Cuter

Un raro esempio di film che comprende profondamente il suo pubblico e allo stesso tempo punta ad educarlo. Perché di questi tempi c'è sicuramente bisogno di prodotti che indaghino il lato “sporco” del corpo (e dello sguardo) femminile

VIA CASTELLANA BANDIERA

Giuseppe Paternò di Raddusa

Tutto vorrebbe essere cattivo nel debutto alla regia di Emma Dante, ma l'autrice non riesce a reggere con vigore e potenza di sguardo il lungometraggio, preferendo concedersi a rimedi di accomodante affabilità.

THE ZERO THEOREM

Gabriele Gimmelli

In una carriera come quella di Terry Gilliam, il terzo capitolo della trilogia distopica sembra occupare una posizione tutta sua. Ritorno alle radici più autentiche o fiacca rimasticazione di un immaginario?