ITALIANS DO IT BETTER

IMPOSSIBILE RINNEGARSI

Marco Longo

Alberto Fasulo trasforma in cinema la vicenda cinquecentesca del mugnaio eretico Domenico Scandella, detto Menocchio: prima ancora di una ricostruzione storica, un film capace di esprimere tutta l'elettricità di un cortocircuito morale e politico tra passato e presente.

IL TEMPO
NECESSARIO

Daniela Persico e Alessandro Stellino

Intervista ad Alberto Fasulo che, con Menocchio realizza un esordio personalissimo nella finzione, caratterizzato da una forza cinematografica inattesa, capace di vivere oltre i limiti dello schermo e la durata della visione, testimonianza di un’avventura cinematografica unica e radicale.

VUOTO A RENDERE

Mario Blaconà

Con Coincoin et les z’inhumains Bruno Dumont prosegue la sua analisi sul fondo oscuro e ridicolo dell’uomo moderno, trovando nella farsa il contenente ideale per riflettere una civiltà al crepuscolo spinta da se stessa verso il baratro.


SCREENING

LA FAVORITA

Dario Gigante

Viaggio nelle profondità oscure dell'animo umano ed ennesima incursione nella mistificazione del vero, il film di Yorgos Lanthimos, pur avvalendosi della consulenza drammaturgica di collaboratori inconsueti, è un'apoteosi di temi e stilemi dell'autore.

IL GIOCO DELLE COPPIE

Leonardo Strano

Firmando un film di idee e dialoghi, Olivier Assayas costringe lo stato intellegibile dei pensieri dentro ai corpi e ragiona in questo modo sulla differenza tra analogico e digitale che attanaglia il contemporaneo.

SUSPIRIA

Alessandro Stellino

Con la sua rivisitazione del classico di Argento di Luca Guadagnino fa quello che dovrebbe fare ogni remake: germinare sulle ceneri mai sopite del film originario, per ricrearlo a nuova vita in un altro tempo e in un altro spazio, rivelandone la natura più profonda e portandone a galla il sommerso, in una sorta di orrenda e salvifica filiazione materna.

ISABELLE

Brigitta Loconte

Il nuovo film di Mirko Locatelli, premiato per la sceneggiatura a Montreal, aggiunge un tassello alla rappresentazione della borghesia contemporanea nel cinema italiano, focalizzandosi sulla centralità dei corpi e sull'espressività fisica e mettendo ai margini la valenza psicologica e morale dei dialoghi.

NON DIMENTICARMI

Lorenzo Gineprini

Il primo film di Ram Nehari, vincitore dei tre principali premi al Torino Film Festival del 2017, è una commedia eccentrica che, pur animata da due personaggi autentici e vivi, non riesce a trovare una voce personale nel racconto della malattia mentale e del suo conflitto aperto con la società.

COLD WAR

Daniela Persico

Presentato nella competizione di Cannes 71, l'ultimo film di Paweł Pawlikowski è anche il suo più personale e compiuto, intrecciando i ricordi personali alla spinta verso il tradimento di un Nazione e di un ideale, incarnata da una coppia di amanti sullo sfondo di un'Europa in progressivo smarrimento.

BLU

Marco Longo

Anche nella breve durata e a partire da una contingenza molto vicina al lavoro su commissione, Massimo D'Anolfi e Martina Parenti proseguono il proprio discorso sullo statuto del cinema – suono e immagine – quale spazio di rivelazione del reale.

ROMA

Marco Longo

Leone d'Oro a Venezia 75, l'ultimo film di Alfonso Cuarón è un affresco sociale e di classe, un omaggio al matriarcato messicano e alla forza di volontà femminile, il ritratto in fulgido bianco e nero di un Paese e di una cultura, il cinema che insegue e ricostruisce la memoria.

OVUNQUE PROTEGGIMI

Edoardo Peretti

Il nuovo film di Bonifacio Angius, presentato nella sezione Festa Mobile del 36° Torino Film Festival, convince soprattutto per la semplicità e la forza con cui rielabora la dolorosa complessità della parabola umana al centro del suo racconto.

IN GUERRA

Leonardo Strano

Stéphane Brizè firma un formidabile dramma operaio che, collocandosi dalla parte degli sconfitti nel momento di massima sofferenza e solitudine di una classe sociale abbandonata dalla Storia, riflette anche sul ruolo dell'immagine e sulla fede nel potere del cinema.


On Tour

DERIVE DIGITALI,
GIARDINI ANALOGICI

Tommaso Isabella

Parsi di Eduardo Williams e Mariano Blatt, e Rasendes Grün mit Pferden di Ute Aurand, presentati all'interno della sezione Forum dell'ultima Berlinale, nella loro apparente distanza formale, sono una conferma della biodiversità che ancora germoglia nel cinema.

LA CONVERGENZA
DELLA LOTTA

Irene Dionisio

La regista e direttrice del Lovers Film Festival di Torino interviene sul film più discusso tra quelli in competizione all'ultimo Festival di Venezia: The Nightingale di Jennifer Kent. Un'opera simbolica e stilizzata che rovescia i ruoli di genere.

IMMAGINI
SOTTO PROCESSO

Terminata la competizione a Venezia 75 con il folgorante Killing di Tsukamoto, fuori concorso si segnalano i documentari di Loznitsa e Kossakovsky, dagli esiti contrastanti. Tra i film di Orizzonti merita attenzione Yom Adaatou Zouli della siriana Soudade Kaadan.

UTOPIA FONDATIVA

In competizione a Venezia 75, Mario Martone presenta il film che chiude la sua trilogia sullo spirito della nazione, mentre Fuori concorso, Wiseman aggiunge l'ennesimo, straordinario tassello alla sua cartografia della società americana, e tra i film di Biennale College si fa notare Deva, dell'esordiente Petra Szocs.

L’UOMO CHE GUARDA

In competizione a Venezia 75 con Nuestro Tiempo, Carlos Reygadas esplora una storia d'amore di spiazzante sincerità, mentre Ni de Lian, fuori concorso, è un tassello importante dell'indagine di Tsai Ming Liang sull’uomo e sul linguaggio; nella SIC, You Have The Night di Ivan Salatić fotografa l'ultimo anelito della periferia di un'Europa abbandonata.

È NATA
UNA STELLA

In competizione a Venezia 75 sorprende il secondo film da regista di Brady Corbet, Vox Lux, con una magnetica Natalie Portman. La SIC presenta il suo film più politico, Still Recording, mentre fuori concorso arriva il toccante omaggio di Yervant Gianikian ad Angela Ricci Lucchi, scomparsa lo scorso febbraio.

L’INCONSCIO
E IL SUO DOPPIO

In Concorso a Venezia 75 l'atteso ritorno dell'ungherese László Nemes con l'intenso Napszállta (Sunset), mentre la SIC presenta il fiabesco Bêtes Blondes di Alexia Walther e Maxime Matray. Ma il vero evento al festival è la presentazione del film incompiuto di Orson Welles, The Other Side of the Wind.

NESSUNA
RESA

Con What You Gonna Do When the World's on Fire?, in Concorso a Venezia 75, Roberto Minervini firma il suo film più maturo, scandagliando gli anfratti di un'America ancora profondamente razzista. Mentre con Women Make Films, Mark Cousins aggiunge un altro tassello alla sua personale odissea nella storia del cinema.

SCARPETTE
ROSSO SANGUE

A Venezia 75, l'ambizioso e visionario Suspiria di Guadagnino divide il pubblico. Il concorso continua con la rievocazione storica di Peterloo di Mike Leigh, mentre nelle Giornate degli autori arriva Lafosse con Continuer.

LE DOPPIE VITE
DEGLI ALTRI

Alla terza giornata, il Concorso di Venezia 75 si conferma di buon livello con il western a episodi dei fratelli Coen e la divertita ricognizione sull'amore ai tempi del digitale di Assayas. Tra i corti di Orizzonti spicca lo scavo tra le viscere di Milano di D'Anolfi e Parenti.


LO STATO DELLE COSE

LABIRINTI
DELLO SGUARDO

Federico Pagello

Dietro a un plot per molti versi convenzionale, interamente messo in scena attraverso la lente di un Iphone, Unsane di Steven Soderbergh radicalizza a livello formale la riflessione intorno all’uso delle attuali tecnologie e ai discorsi dominanti che ne inficiano il controllo.

I RAGAZZI DI TOR BELLA MONACA

Dario Zonta

Presentato nella sezione Panorama della scorsa Berlinale, La terra dell'abbastanza dei fratelli Fabio e Damiano D'Innocenzo è il più convincente esordio italiano della stagione, un crudele racconto della giovinezza ambientato nei sobborghi romani.

CINAFILIA

Giovanni Vimercati

Una rutilante intervista a Marco Müller, direttore del Pingyao Crouching Tiger Hidden Dragon International Film Festival, fondato da Jia Zhangke: un evento-anomalia nel panorama cinese che consente di tastare il polso cinefilo di un paese assetato di visioni, tra produzione, distribuzione e inattese vicende di censura.

RIPENSARE
IL CINEMA
D’OSSERVAZIONE

Lucien Castaing-Taylor

Un estratto dell'introduzione firmata dal regista-antropologo per l'edizione italiana del libro di David MacDougall, Cinema transculturale. Un testo fondamentale per lo studio del documentario.

NITRATO D’ARGENTO

Silvio Scarpelli

Dal lavoro di scoperta e riscrittura dell’archivio di Rithy Pahn all’immagine intermediale e di resistenza di Eau argentée, il cinema contemporaneo attrae forme e pratiche eterogenee per interpretare la contemporaneità, studiarne le sopravvivenze, indagare e riflettere sulle macerie del presente.

IL CAPOLAVORO
SU YONGE STREET:
ELGIN & WINTER
GARDEN THEATRE

Alberto Zambenedetti

Terzo appuntamento del reportage sui cinema nord-americani, a cura di Luca Peretti: protagonista è lo sbalorditivo Elgin & Winter Garden di Toronto, miracolo architettonico tra i capolavori sopravvissuti di Thomas W. Lamb, ancora aperto a preziose connessioni con il cinema contemporaneo.

LE MIGLIORI
SERIE TV
DEL 2017

Filmidee

Una ricognizione delle migliori serie tv del 2017, dopo un'annata in cui la serialità televisiva ha dimostrato di sapersi nutrire del presente e lanciare nuove scommesse sul futuro.

THE FILMS THAT
ONCE WE HAD

Chiara Grizzaffi

Con Vertigo di Alfred Hitchcock a rappresentarne la matrice, The Green Fog di Guy Muddin e dei fratelli Johnson diventa un tentativo di "remake" che, attraverso una collezione di materiali, trova il modo per scendere a patti con l'ossessione verso il passato, rifiutando ogni attaccamento feticistico e tenendo lucido lo sguardo sulla natura effimera e profonda del nostro amore per le immagini.

IL TEATRO DELLA STORIA

Giampiero Raganelli

Con Liberté, opera teatrale allestita al Volksbühne di Berlino, Albert Serra mette ancora una volta in scena il crocevia storico tra Illuminismo e Romanticismo, libertinismo sadiano e capitalismo predatorio, schiavismo e colonialismo, religione e scienza.


CINEMA ERETICO

REALTÀ CHIMERA

Marco Longo

Il cinema italiano di finzione ha rinnovato, negli ultimi anni, la propria relazione con la realtà. Ma se il reale è sempre stato l'obiettivo, oggi gli equivoci e i passi falsi si infittiscono, richiamando in causa le lezioni della modernità.

PER UN REALISMO
TRASFIGURATO

Daniela Persico

Contro ogni presunto stereotipo verista, il realismo è soprattutto un stile, che assimila le eredità della tradizione e si apre all'incessante bisogno di trasformarsi. Un'indagine aperta sulle pratiche del cinema italiano di finzione diventa allora il punto di partenza per immaginare cosa ci attende.

IL CORPO DEL REALE:
INTERVISTA A
JONAS CARPIGNANO

Alessandro Stellino

Intervista a Jonas Carpignano, che con A Ciambra ha visto riconosciuto il proprio lavoro e la possibilità di tenere fede, a partire dal rapporto con i luoghi e dalle relazione con le persone protagoniste dei suoi film, un personalissimo metodo di lavoro sulla realtà.


From the Vault

FUORI L’AUTORE.
E POI?

Giovanni Buttafava

Gli appunti lucidissimi di Buttafava, alla fine degli anni Settanta, intorno alla politique des auteurs e tutto il carico di illuminazioni definitive o provvisorie, memorabili o bizzarre, le idiosincrasie più personali, talvolta destinate a diventare i pilastri della saggezza critica a venire, talvolta ad affondare nella palude dei privatissimi calembours.

10 FILM
PER GLI ANNI 80

Giovanni Buttafava

Un'indagine mossa dall'Università di Trieste nel 1985 per tracciare un bilancio cinematografico sulla prima metà di un decennio controverso: le risposte di Buttafava, in cui spesso ricorre il concetto di "limite", rievocano alcuni dei titoli più significativi del periodo. Con qualche sorpresa.

IL REGISTA FUORIBORDO:
LE ANOMALIE
DEL CINEMA COMICO

Giovanni Buttafava

Una sapiente incursione lungo i decenni del cinema comico hollywoodiano (e non solo), territorio d'eccellenza per riscontrare sofisticate e irrisolte opposizioni: quelle che riguardano il primato del regista-autore, la fedeltà ai meccanismi espressivi del cinema, e il rapporto di possibile dipendenza dagli altri generi cinematografici. Quale futuro per il comico?

RICORDO DI
GIANNI BUTTAFAVA

Francesco Ballo

Un ritratto di Gianni Buttafava (1939-1990), critico cinematografico milanese di nascita, tra i maggiori esperti italiani di cinema sovietico, consulente di festival e rassegne, saggista, traduttore e slavista. Un profilo intriso di passione, impegno, acume, sense of humour.


arte/fact

MAYA DEREN.
THE TIME QUALITY
OF A WOMAN

Vanessa Mangiavacca

Protagonista della retrospettiva Amateur is a Lover, nell'ambito del festival Archivio Aperto, Maya Deren ha intuito strade e indicato vie prima di lei mai percorse. Donna capace di affermarsi in un mondo maschile, Deren è oggi più che mai riconosciuta come un’anticipatrice che sfugge alle definizioni, scomoda, sorprendente.

AMORE E MORTE

Vanessa Mangiavacca

In occasione dell'uscita in blu ray del restauro digitale di Ultimo Tango a Parigi, una riflessione sul film di Bernardo Bertolucci, che ha segnato e segna ancora oggi il dibattito sull'indipendenza del corpo femminile, facendosi ambiguo ma essenziale latore di un conflitto tra oggettivizzazione della fisicità della donna e sua liberazione.

UN’ICONA STRETTA

Mario Blaconà

Una riflessione su come lo studio dell'immagine nel cinema di Andrej Tarkovskij riesca ancora oggi a raccontare la contemporaneità, e di come anzi il senso di questo assoluto presente afflitto dal relativismo della post verità e della società liquida possa ritrovare una via solo nella ricerca della poesia come luce rivelatrice del vero senso del tempo.

ANATOMIA DELLA
MELANCONIA

Silvia Nugara

Crepuscolare e sensuale, l’opera di Jean Paul Civeyrac è incentrata sui temi del legame, del lutto e della melanconia. Il suo ultimo film Mes Provinciales è la summa di un percorso omaggiato lo scorso anno con una retrospettiva alla Cinémathèque Française.

CORAGGIO, PUBBLICO!

Erasmo De Meo

Le molte anime di Fassbinder vengono allo scoperto accostando i suoi lavori più cinematografici, come Le lacrime amare di Petra von Kant, a quelli televisivi. La ripubblicazione di Otto ore non sono un giorno è l’occasione perfetta per farlo.