TRE MANIFESTI
A EBBING, MISSOURI

Simone Spoladori

Tra i migliori titoli dell'ultimo concorso veneziano, il film di Martin McDonagh conferma il talento drammaturgico del suo autore e restituisce, in un disinvolto ma riuscito gioco combinatorio fra i generi, un piccolo paradigma provinciale degli Stati Uniti contemporanei.

CORPO E ANIMA

Claudio Panella

Con il suo film, Orso d'oro all'ultima Berlinale, Ildikó Enyedi torna alla regia e alle costanti del suo cinema: l'indagine psicologica di un'umanità di fronte a scelte esistenziali, nell'intreccio tra concretezza e magica spiritualità.

LA RUOTA
DELLE MERAVIGLIE

Francesco Grieco

Tra straniamento cinefilo della messinscena e realismo emotivo della recitazione, l'ultimo film di Woody Allen recupera i temi dei suoi migliori morality play e conferma lo sguardo di un cineasta da sempre fedele ai suoi modelli.

SUBURBICON

Edoardo Peretti

Nel nuovo film di George Clooney il cinismo antropologico dei fratelli Coen, autori della sceneggiatura, si unisce alla visione liberal e politicamente schierata del regista: il binomio funziona fino a quando il presupposto politico non stempera la carica satirica del racconto.

THE SQUARE

Marco Longo

Il film Palma d'Oro di Ruben Östlund è una divertita indagine sugli interstizi irrisolti della comunicazione contemporanea, una digressione a tavolino sul non detto che grava sulla realtà o sulla sua rappresentazione.

UNA QUESTIONE PRIVATA

Erasmo De Meo

Prosegue il percorso dei fratelli Taviani su identità e memoria: l'opera di Fenoglio permette ai registi di mettere a fuoco il rapporto tra individuo e collettività, con almeno due momenti di forte cinema e una riflessione desolata sulla temporalità delle idee e delle azioni.

LADY MACBETH

Mario Blaconà

L'opera prima del regista teatrale William Oldroyd è una favola nera di soprusi e violenze, che a un ricco dedalo di richiami letterari incrocia una crudele riflessione su rivolta e lotta di classe.

A GHOST STORY

Stefano Caselli

Il film di David Lowery sperimenta le estetiche più disparate per riflettere sui cardini che sorreggono l'immagine contemporanea, il fantasma e il tempo, e per ricordarci che al di là del flusso di ogni visione c'è sempre un barlume, angosciato e invisibile, di emotività.

HAPPY END

Pietro Renda

L'ultimo film di Michael Haneke, presentato in concorso a Cannes, scandaglia l'intimità fantasmatica di una famiglia borghese ai tempi della rivoluzione digitale, individuando un universo impenetrabile e monomaniaco nel mondo degli adulti, sospesi tra giovinezza e vecchiaia.

THE BIG SICK

Leonardo Cabrini

Il film di Michael Showalter, sul modello della Apatow Factory da cui proviene, punta all'approfondimento psicologico dei personaggi e offre la sponda per una riflessione sulle estetiche della verosimiglianza nelle rom-com contemporanee.