CANNES 71:
MATERIA BRUTA

La seconda giornata del Festival è segnata dall'opera monumentale di Wang Bing, Dead Souls, documentario di otto ore sui sopravvissuti del campo di rieducazione di Mingshui presentato Fuori Concorso. Deludono Farhadi e Loznitsa.

LA SVOLTA DI CANNES

Daniela Persico, Alessandro Stellino

50 anni dopo la messa in discussione della manifestazione nel 1968, e un anno dopo la criticata edizione del 2017, la selezione di Cannes apre a nomi nuovi e a soluzioni di programmazione impreviste. Mentre il ruolo del critico viene definitivamente relegato ai margini.

TORINO 35:
LA DANZA DELLA REALTÀ

Mario Blaconà

Tesnota, folgorante esordio del giovanissimo Kantemir Balagov, si serve di un realismo spietato per raccontare gli angoli nascosti di un’intimità: una rivelazione che si dischiude agli occhi dello spettatore, una corsa disperata verso un amore immobile e sfuggente allo stesso tempo.

THE SQUARE

Marco Longo

Il film Palma d'Oro di Ruben Östlund è una divertita indagine sugli interstizi irrisolti della comunicazione contemporanea, una digressione a tavolino sul non detto che grava sulla realtà o sulla sua rappresentazione.

HAPPY END

Pietro Renda

L'ultimo film di Michael Haneke, presentato in concorso a Cannes, scandaglia l'intimità fantasmatica di una famiglia borghese ai tempi della rivoluzione digitale, individuando un universo impenetrabile e monomaniaco nel mondo degli adulti, sospesi tra giovinezza e vecchiaia.

CANNES 70
LA RONDE

Giampiero Raganelli

Con i due film presentati a Cannes, The Day After e La caméra de Claire, Hong Sangsoo si conferma cineasta dello sdoppiamento indefinito, della ripetizione con varianti, dell’infinito propagarsi di unità, tra loro speculari e intercambiabili.

CANNES 70 L’ETERNO BROGLIACCIO DEL CINEMA

Francesco Boille

In pieno spirito Nouvelle Vague, con Barbara Amalric realizza un film sul cinema, autobiografico, in omaggio a un’icona della canzone francese degli anni Sessanta e Settanta e al talento dell’interprete che la impersona, Jeanne Balibar.

UNA CERTA IDEA
DI CINEMA AMERICANO

Giona A. Nazzaro

Con Good Time, i fratelli Joshua e Ben Safdie arrivano in concorso al Festival di Cannes: un cinema primario, il loro, inteso come immersione in luoghi e corpi, con una fortissima componente “documentaria”.

LONTANO DALLE OMBRE

Roberto Manassero

Fin dagli esordi, i Safdie lottano contro un’idea e un modello di cinema al quale sanno di non poter sfuggire. Tra limiti autoimposti, calcolati depistaggi narrativi e inattese intimità, il racconto di una lunga e ricercata libertà.

FALLIMENTO INSURREZIONALE

Max Köhler

Ceux qui font les révolutions à moitié n'ont fait que se creuser un tombeau di Mathieu Denis e Simon Lavoie prende il via dalla rivolta studentesca in Québec del 2012 per indagare la trappola tra terrorismo e narcisismo filmico.