MAD LOVE IN NEW YORK CITY

Clara Miranda Scherffig

Sulla scorta di Panico a Needle Park e Christiane F., il terzo lungometraggio dei fratelli Safdie, Heaven Knows What, porta sul grande schermo l'esperienza autobiografica della sua giovane protagonista Arielle Holmes.

QUANDO LA SENNA SI TINSE DI ROSSO

Daniela Persico

120 battements par minute di Robin Campillo, premiato a Cannes, mostra tutta la consapevolezza del discorso militante, elaborando il rapporto tra parola, pensiero, gesto e lotta, nella complessa distanza tra corpo sociale e destini individuali.

LA FABBRICA
DEL NULLA

Francesco Boille

Ibridando fiction e documentario, A fábrica de nada di Pedro Pinho, presentato a Cannes nella Quinzaine, è un film sulla sopravvivenza fatto con chi cerca di rispondere alla dittatura soft della crisi permanente intesa come modello di dominio.

CANNES 70
IL CINEMA
E IL SUO DOPPIO

Ozon cita De Palma alla sua maniera in L'amant double, presentato in concorso, mentre in 24 Frames Kiarostami consegna il suo addio con un inno al cinema, luce del mondo.

CANNES 70
THE NEON NIGHTMARE

I fratelli Safdie, per la prima volta in concorso ufficiale a Cannes, danno uno scossone alla competizione con l'adrenalinico Good Time. Fuori concorso, Depardon racconta i meandri burocratici della follia con 12 jours.

CANNES 70
IL GIARDINO DELLE VERGINI ASSASSINE

Non convince The Beguiled di Sofia Coppola, remake del classico di Don Siegel, di cui non sa ricreare il fascino morboso. Sorprende nella sezione Un certain regard Tesnota (Closeness) del giovanissimo Kantemir Balagov, guidato dall'indomita bellezza della sua protagonista.

CANNES 70
ODE ALLA LUCE

Nella competizione principale non convince del tutto Hikari, poetico mélo di Naomi Kawase. Alla Semaine torna Yann Gonzalez con il corto Les Îles, colmo di riferimenti pop, pittorici e alla fotografia camp.

CANNES 70
IL FANTASMA DELLA BORGHESIA

In Happy End di Haneke un bellissimo angelo sterminatore veglia sulla dissoluzione della famiglia borghese. La stessa raccontata da un Lanthimos ormai di maniera. E alla Quinzaine arriva Leonardo Di Costanzo.

CANNES 70
CONTRO LA NOUVELLE VAGUE

Hazanavicius, in concorso con Le Redoutable, si fa burla di Godard. Per fortuna c'è Dumont: la sua infanzia di Giovanna D'Arco è la folgorazione del festival. E Lanzmann torna in Corea per un viaggio in prima persona.

CANNES 70
LA LOTTA E LA RICERCA

filmidee

In competizione, 120 battements par minute di Robin Campillo si guadagna il titolo di film più politico del festival. Con Visages, villages Agnès Varda torna a Cannes fuori concorso, rinnovando insieme al fotografo JR il viaggio di un cinema assetato di umanità.