VENEZIA 73: LA SOGLIA MEMORIALE

Jacopo Favi

Con Austerlitz, presentato Fuori Concorso, Loznitsa mette a fuoco l'orrore della museificazione dei campi di concentramento e di sterminio, interrogandosi sulle possibilità e sui luoghi di sopravvivenza della memoria.

MARTELLARE L’OSSESSIONE

Jacopo Favi, Pasquale Cicchetti

Una conversazione col cineasta iraniano che, incalzato a più riprese sui rischi dell'ossessione, controbatte colpo su colpo difendendo la posizione "impossibile" dei suoi personaggi e del suo cinema senza compromessi.

MELANIE, UN GORILLA A TEATRO

Jacopo Favi

Der Wald vor lauter Bäumen, esordio alla regia di Ade, rivela già la capacità della regista di "inquadrare" personaggi inadeguati al proprio ruolo all'interno di una narrazione lineare, ma solo apparentemente elementare.

LE MILLE E UNA TESTIMONIANZA

Jacopo Favi

L'uscita del cofanetto Shoah and Four Films After Shoah ci ricorda quanto Lanzmann senta ancora la necessità di insistere nella mappatura dell'evento che più di tutti segna la zona d'indifferenza tra l'umano e l'inumano.

CONTRO IL CINEMA ADDOMESTICATO

Jacopo Favi

Carlo Hintermann, produttore e filmmaker tra i più eccentrici d'Italia, racconta la sua "prassi" produttiva, tra la convinzione di sostenere autori visionari e quella di rifiutare la nicchia come pubblico privilegiato.

STEVE JOBS

Jacopo Favi, Marco Longo

Undicesimo lungometraggio per il cinema di Danny Boyle, Steve Jobs è soprattutto il settimo copione per il grande schermo di un instancabile sperimentatore entro i codici della drammaturgia classica: Aaron Sorkin.

IL FIGLIO
DI SAUL

Jacopo Favi

Il folgorante esordio di László Nemes: un film che mostra tutta la potenza dello stile quando viene piegato alla necessità di ciò che si racconta, dove i vivi, i morti, i sommersi e la parola umana perdono i propri margini.

TFF33: A FIANCO DEL MACELLO

Jacopo Favi

Presentato al FID Marseille e vincitore dell'Internazionale.doc al TFF, Fi Rassi Rond-Point di Hassen Ferhani ruota attorno alla quotidianità di un mattatoio algerino, sezionandone metodicamente gli spazi e i tempi.

THE LOBSTER

Jacopo Favi

Nel suo nuovo film, Yorgos Lanthimos si confronta con un mondo senza distanze, affidando a un conformista disfunzionale il compito di rifuggire l’inesorabile inquadramento all’interno del sistema.

IL CANTO DEI BRIGANTI

Jacopo Favi

Con Chant d’Hiver, Iosseliani scrive un nuovo capitolo della sua personalissima parodia sul potere raccontando la scalata sociale di una borghesia che si fa largo a forza di decapitazioni e sgomberi.