POPOLI 61: IL TEMPO LUNGO DEL CINEMA
Le Fils de l’épicière, le Maire, le Village et le Monde di Claire Simon documenta l'avventura culturale che dal villaggio di Lussas ha generato la piattaforma Tënk; Eskere di Alessandro Abba Legnazzi testimonia la vita interiore di quattro adolescenti native digitali; Bring Down the Walls di Phil Collins documenta la nascita della house music in risposta alle storture del sistema giudiziario statunitense.
POPOLI 61: IL VORTICE DELLA LOTTA
In Concorso Internazionale, This Rain Will Never Stop di Alina Gorlova racconta le contraddizioni del conflitto siriano; Pyrale di Roxanne Gaucherand mescola realtà e finzione per raccontare la natura sfuggente del desiderio; in Divinazioni Leandro Picarella ci invita a empatizzare con la vita di un cartomante.
POPOLI 61: 24 RICORDI AL SECONDO
Con Dans la maison Karima Saïdi ripercorre i ricordi di una vita immortalando la madre malata in malinconici fermo immagine; Medium di Edgardo Cozarinsky è un raffinato riflesso del personale approdo alla musica della pianista Margarita Fernández; il corto Apiyemiyekî? di Ana Vaz rievoca un'energia ancestrale, soffocata con gli anni dai soprusi del colonialismo.
CARA VALENTINA
Lettera in ricordo della regista Valentina Pedicini, scomparsa per malattia a 42 anni. Il suo ultimo documentario, Faith, era stato in concorso a IDFA e presentato alla Berlin Critics Week, lo scorso febbraio.
FUORI FUOCO PARTE PRIMA
Fuori fuoco è una rubrica settimanale che la redazione di Filmidee ha ideato per riflettere sul momento di crisi che il mondo del cinema sta attraversando in seguito alla chiusura delle sale su tutto il territorio nazionale. Una valutazione che parte da questo particolare momento storico per riflettere sul peso specifico che il cinema ricopre all'interno del panorama culturale contemporaneo.
LACCI
L’ultimo lungometraggio di Daniele Luchetti insegue le pagine dell’omonimo romanzo di Domenico Starnone, imprigionando il racconto d’amore in un rebus a incastri temporali. Una vicenda ripercorsa però svogliatamente, che rischia a più riprese di perdersi per strada.
DIARY
Una riflessione sull'opera in sei parti di David Perlov, che nasce da una forte presa di posizione, dalla convinzione che il Cinema sia qualcosa di più che un semplice intrattenimento, ma un impulso umano ed esistenziale. La dichiarazione artistica del regista israeliano suona potente e attuale nel ricordarci dell’importanza personale e collettiva della pratica artistica, nonché della sua diffusione.
HONEYLAND
Nel cinema del reale di Ljubomir Stefanov e Tamara Kotevska l’umanità non è contrapposta all’ecosistema che abita ma è essa stessa natura, comprimaria di uno spettacolo in cui individuo e ambiente si raccontano a vicenda.
ROUBAIX, UNE LUMIÈRE
Arnaud Desplechin torna nella sua città natale, a Roubaix, e indaga la comunità che la abita. Abbandonando l’azione del poliziesco, nel suo ultimo lungometraggio il regista viaggia tra noir e racconto sociale e psicologico, scavando nelle pieghe dell’anima di personaggi soli, disperati, abbandonati e umanissimi.
UNDINE
Nel suo ultimo lungometraggio Christian Petzold non teme di spingersi oltre le connessioni visibili e usa il soprannaturale per contrastare un’idea di natura come ritorno all’origine, e aprire così un varco critico in una realtà che si accontenta soltanto di riproduzioni fedeli.