ASSANDIRA

Emiliano Dal Toso

Otto anni dopo Bellas Mariposas Salvatore Mereu torna a raccontare una Sardegna verace e sgradevole, persino respingente. Assandira parla anche e soprattutto della bellezza della terra sarda, ma non la mostra, perché il dramma famigliare al centro della storia, che degenera nel noir autodistruttivo, non ha bisogno di un contesto rassicurante oppure di location mozzafiato, ma solo di bruciare, nella sua disperazione.

SPACCAPIETRE

Marco Longo

Partendo da uno spunto biografico-familiare – la morte in giovane età della nonna dei registi, bracciante pugliese – il nuovo film dei fratelli De Serio, presentato alle Giornate degli Autori, trasfigura il racconto in un universo polimorfo e atemporale, in cui a regnare è la fede nel possibile cinematografico.

MATTHIAS E MAXIME

Giuseppe Paternò Raddusa

L'ultimo lungometraggio di Xavier Dolan diventa l’occasione definitiva per attribuire al suo cinema i legittimi meriti. Mai realmente sovversivi, i film del regista canadese rappresentano in realtà uno dei più godibili - nonché prolifici - esempi artigianali di regolarità filmica.

I MISERABILI

Giuseppe Paternò di Raddusa

L’esordio alla regia di Ladj Ly trova nel capolavoro di Victor Hugo un parallelismo ossigenato che va oltre la scelta del titolo. Rabbia, ingiustizia, umanità: a 17 km da Parigi lo spirito di Hugo non viene solo evocato ma diventa lo spunto per una rilettura contemporanea di interessante rigore.

L’HOTEL DEGLI AMORI SMARRITI

Giulia Bona

La stanza d’albergo 212 si trasforma, per una notte, in un palcoscenico dove Maria osserva la sua vita a distanza di sicurezza. Teatro, cinema, storia d’amore: l’ultimo film di Christophe Honoré è un brillante gioco di sogni che prendono corpo.

NEVER RARELY SOMETIMES ALWAYS

Francesca Monti

L'ultimo lungometraggio di Eliza Hittman, Orso d'argento all’ultima Berlinale, parte da un mesto viaggio di due amiche verso una clinica abortiva per raccontare una vulnerabilità imposta, che impedisce di pensare al proprio percorso come a un cammino di formazione, dove le libere scelte possano considerarsi davvero tali.

I TEMPI FELICI VERRANNO PRESTO

Nel suo ultimo film Alessandro Comodin varca una soglia che solo l’occhio del cinema sa creare, spingendoci a rompere schemi narrativi prestabiliti e a usare, in maniera rinnovata, un linguaggio troppo a lungo tenuto a bada da sguardi educati e compromessi.

THE OTHER SIDE OF THE WIND

Gabriele Gimmelli

L'opera postuma di Orson Welles è un esempio da manuale di “stile tardo”, frutto di una mente creativa che, giunta alle soglie della terza età e pungolata dall’incombere della morte, si è fatta ancora più fervida e imprevedibile che in gioventù.

HONEY BOY

Carlotta Centonze

Scritto da Shia LaBeouf sulla base della sua travagliata esperienza da child actor, il film di Alma Har’el è una lirica del dolore e del suo potere trasformativo, che rifugge ogni retorica e patetismo abbracciando, in tutte le sue possibili tensioni, il lato più umano del rapporto tra un padre e un figlio.

CATTIVE ACQUE

Filippo Tentori

In una ricostruzione cronachistica precisa e tesa, ma criticamente fragile, il legal thriller di Todd Haynes mostra di rifuggire la complessità assecondando la tendenza contemporanea ad accusare invece di compiere sforzi autoriflessivi.