LUX AETERNA
In questo mediometraggio Gaspar Noé dimostra di voler ancora sfidare lo sguardo del proprio pubblico, per allargare e infastidire la visione, provocando nuovi modi atti a sconvolgere il punto di vista collettivo sul reale.
BENTU
Nel suo ultimo film Salvatore Mereu racconta la ruralità di un mondo lontano nel tempo ma non ancora completamente abbandonato, anzi orgogliosamente difeso. Com’è giusto che sia.
THE HUMANS
L'opera prima di Stephen Karam parte dall'horror per seguire poi la forma dell'allegoria e plasmare un dramma familiare. Il risultato è sì orrorifico, ma non come si potrebbe venire indotti a pensare.
FIRE OF LOVE
Maneggiando con grazia la potenza rivelatrice delle immagini d’archivio, nel suo ultimo documentario Sara Dosa racconta l’incredibile storia di una coppia di vulcanologi, ovvero l’intrecciarsi di due misteri abissali: come funziona la Terra? E come l’amore?
MEN
Con il suo ultimo lungometraggio Alex Garland decide di scegliere un j’accuse che mostra il fianco alla retorica, ma che allo stesso tempo dice quello che molti e molte pensano rispetto alla questione di genere, al netto dello spettacolare registro sovrannaturale della messa in scena.
NOPE: GOOD TIMES / BAD TIMES
Il nuovo film di Jordan Peele si distingue come un oggetto non identificato particolarmente divisivo: segnale di un cinema in grado di fondere teoria e intrattenimento o epigono di un certo vizio del cinema contemporaneo, chiuso in un inseguimento del senso fine a se stesso?
MARINER OF THE MOUNTAINS
Alla ricerca delle tracce paterne, il regista Karim Aïnouz esplora l'Algeria con riservato pudore. Punteggiato da dubbi e piccole epifanie, un viaggio in forma di documentario capace di contagiosa umanità.
MEMORIA
L'ultima opera di Apichatpong Weerasethakul assomiglia a un fulmine impazzito che piomba nella scena per lasciare una crepa, per attraversare una soglia che è necessario varcare per comprendere l’altro da sé.
THE NORTHMAN
Il terzo lungometraggio di Robert Eggers è uno strambo e post-moderno colossal in bilico costante tra l'aulico e il triviale, tra apparato produttivo e impulso artistico, secondo una costante negoziazione per la quale pare non esserci più spazio per il fuori campo.
PICCOLO CORPO
Laura Samani ragiona sulla finzione a servizio del reale portando a compimento il viaggio di un'eroina all'insegna di un riscatto: sociale, morale, moderno.