Un diario, scritto durante la realizzazione di The Arabian Nights, è finito in mano ai produttori del film per puro caso. Nonostante le lacrime del regista, che ha negato di esserne l’autore, stimabili esperti ne hanno confermata l’inequivocabile provenienza.

9 SETTEMBRE

Big Bang alla sede di The Arabian Nights. Il team di produzione è appostato alla porta per controllare l’arrivo del resto della crew, e per scappare nel caso le cose si mettano male. In fondo alla stanza alcuni giornalisti si sono ammassati contro il muro perché si sentono degli alieni. Dietro una parete sottile c’è la stanza della Commissione Centrale, presieduta da me. La porta è chiusa a chiave, sbirciamo dal buco della serratura. Cosa staranno facendo gli altri, lì fuori? In teoria, la catena di montaggio dovrebbe funzionare nel modo seguente: i giornalisti presentano dei soggetti alla Commissione Centrale basati su qualsiasi cosa stia accadendo nel paese; la Commissione Centrale vota i soggetti presentati dai giornalisti; dopo essere stati informati delle priorità dalla Commissione Centrale, i giornalisti prendono accordi con il team di produzione per una ricerca sul campo (vale a dire chiedere i soldi); la Commissione riceve quindi nuove informazioni da questa “ricerca sul campo” per realizzare una storia di finzione (con o senza sceneggiatura) che funzionerà da base per un racconto di Scheherazade; nel minor tempo possibile, il team di produzione, a questo punto terrorizzato, dovrà trovare attori, negoziare i contratti, organizzare i set e assumere un team per girare il racconto. Ecco come dovrebbe funzionare quest’ufficio per il prossimo anno. Oggi è il primo giorno.

11 SETTEMBRE

Resende è una cittadina di 2000 abitanti che sorge sulle rive del Douro, ma apparentemente è anche l’epicentro del mondo. Ieri abbiamo scoperto che un gallo è stato oggetto di un caso giudiziario per aver cantato all’alba, impedendo ai vicini di dormire. Oggi, che un ragazzo ha incendiato metà della foresta municipale dopo essere stato scaricato dalla propria ragazza per un pompiere. Entrambe le storie sono accadute a Resende. Che può farsene Scheherazade di queste storie? Ogni volta che ci poniamo questo tipo di domanda sappiamo di dover uscire. Bye-bye ufficio, sei stato un buon rifugio per due giorni! Dobbiamo muoverci perché fra tre settimane ci saranno le elezioni locali e vogliamo essere pronti per girare in quei giorni a Resende!

21 NOVEMBRE

Provo a mettermi nei panni di Sayombhu Mukdeeprom, il direttore della fotografia tailandese che ha accettato di trasferirsi a Lisbona per girare questo film. Gli abbiamo detto che ci saremmo assicurati per tutto l’anno una macchina da presa 16mm e un set di lenti anamorfiche, ma che non avevamo la più pallida idea di cosa avremmo girato. Per motivi che mi sfuggono, ora è qui con noi. È il suo primo giorno di riprese e ci troviamo di fronte al Parlamento circondati da migliaia di poliziotti. I poliziotti che manifestano sono riusciti a rompere il cordone di sicurezza predisposto dai loro colleghi in servizio e iniziano a salire la scalinata che porta all’ingresso. Non abbiamo mai visto nulla del genere. Le immagini che stiamo filmando somigliano a una rivoluzione. Ma non lo sono. Sayombhu sembra divertito.

25 NOVEMBRE

Ma che (…) stiamo facendo qui? Mi sento Ed Wood! Stiamo provando di mattina con 73 attori e distribuendo dildo a tutti (filmeremo The Men with a Hard-On la settimana prossima). Pranzo mentre valuto foto di cammelli. Nel pomeriggio visiono testimonianze di disoccupati di Aveiro da inserire nel film entro la fine dell’anno (The Swim of the Magnificents?): sono estenuanti. Il team di produzione è irrequieto a causa dell’idea di prenotare diversi hotel per capodanno e vuole maggiori dettagli. Anch’io ne vorrei ma non ho ancora una sceneggiatura. Chiedo di costruire una balena. Consiglio a ogni regista in difficoltà di farsi costruire una balena, permette di guadagnare un po’ di tempo. Sto pensando di rimandare di una settimana le riprese di The Men with a Hard-On perché gli operai del cantiere navale di Viana do Castelo, che stanno per essere licenziati, faranno una manifestazione. Voglio andare a Viana do Castelo. Le scene girate all’aranceto con gli uccelli mi assicurano un po’ di pace per dopo, quando guardo i giornalieri: due tipi incredibili rubano arance, una bicicletta, qualche folata di vento tra le foglie, un cellulare registra canzoni degli uccelli… e sento di non essere mai stato così vicino allo spirito di The Arabian Nights. Seguirò questi uccelli fino al giorno della gara di tiro.

30 NOVEMBRE

Vengo informato che dobbiamo sviluppare il negativo in un altro laboratorio. Quello in cui l’abbiamo sviluppato finora è fallito. È il secondo film consecutivo nel quale devo assistere alla chiusura del laboratorio con cui stiamo lavorando.

7 DICEMBRE

Corro per le strade di Viana do Castelo inseguito dai tecnici. Fare questo film è stata l’idea più stupida della mia vita! Come si fa un film d'intervento sociale quando uno vuole filmare storie fantastiche? E come filmare fiabe senza tempo quando sei così legato al presente? Mi sento, allo stesso tempo, nell’occhio del ciclone e in un vicolo cieco…

1 GENNAIO

Ha piovuto prima e dopo le riprese, ma non durante: gli operai del cantiere navale di Viana do Castelo sono entrati in mare. Giravamo con due macchine da presa, in mezzo alle onde e al caos. Mi sentivo bene. Bye-bye 2013!

7 GENNAIO

Quattro mesi dopo il suicidio di una coppia di Santo António de Cavaleiros cerchiamo un posto per ricreare questa storia. Il grattacielo dove è successo è magnifico; mi piacerebbe girare lì. Ma sarebbe assolutamente osceno. E morboso. Parto scatenato in esplorazione. Sono attratto dai contorni di tre grattacieli in lontananza. Mi avvicino. Non è possibile!!! È il grattacielo dove è avvenuto il suicidio. E adesso?

5 FEBBRAIO

Riempiamo parecchi quaderni con le storie raccontate dagli abitanti del grattacielo a Santo António de Cavaleiros. Filmeremo la storia del suicidio, ma anche altre storie vissute dai vicini, interpretate da loro stessi.

25 FEBBRAIO

Dobbiamo far sapere qualcosa a Thomas Ordonneau, il produttore francese, che sta aspettando indicazioni per organizzare le riprese dell’episodio con Scheherazade a Marsiglia. Possiamo usare google earth per vedere cosa c’è a Marsiglia. Mare e isole. Quel che sarà, sarà! Abbiamo trovato una casa per Scheherazade (a dir la verità un castello): Château d’If. Che farà in un castello? Non ne ho la più pallida idea. Gireremo a Marsiglia, intorno a settembre. Nessuno mi chiede perché voglio ricostruire Bagdad nelle isole del Mediterraneo. È assurdo. Ma rivela qualcosa dell’incredibile ignoranza in materia geografica diffusa nel mondo…

3 MAGGIO

Il giorno è arrivato. Tutti i cacciatori che abbiamo seguito per mesi prenderanno parte alla gara di tiro. Sono eccitato quanto loro. La gara si svolgerà in un terreno proprio accanto alla pista d’atterraggio dell’aeroporto di Lisbona. Fenomenale! Nella zona in cui si terrà la competizione, si sentono solo il coro degli uccelli e i motori degli aeroplani. I cacciatori, appoggiati contro il recinto, bevono birra e stanno in religioso silenzio. È la cosa più impressionante che abbia filmato in vita mia.

29 GIUGNO

Una jeep della polizia sta scortando il killer Simão “Senza Budella” in tribunale. In altre parole, è Chico Chapas, il nostro cacciatore preferito a essere nella jeep; sembra a suo agio come un attore con una lunga carriera alle spalle. Mi sono dimenticato di dirgli però che, girato l’angolo, troverà un gruppo di persone pronte ad applaudirlo o a fischiarlo… Per la prima volta vedo Chapas a disagio. “Cazzo! Questi pensano davvero che io sia il killer!”

10 LUGLIO

Dopo aver visto di nuovo Mélo di Resnais dico a Sayombhu che la storia del Giudice dovrebbe svolgersi in una notte di tre lune (due delle quali colorate). Visto che vogliamo girare con luci da studio in un anfiteatro all’aperto, visibile su foto satellitari della NASA, ho la sensazione che questo sarà il momento in cui finiremo in rovina. Beh, sapevo che sarebbe finita prima o poi…

13 LUGLIO

Dal camino della casa di Marsiglia ancora non esce fumo bianco. La sceneggiatura finale che riguarda Scheherazade continua a essere una pagina da riempire. Ascoltiamo Novos Baianos F.C. per la centesima volta – io, Mariana, Vasco… e Maureen. Preparo dei Martini Dry.

18 NOVEMBRE

Guardando due ore e quaranta di montato sugli uccelli inizio a farmi un’idea di come sarà The Arabian Nights. Chiamo il produttore per dargli la notizia:

– Urbano?

– Sì?

– Vuoi la buona o la cattiva notizia?

– Dammi la buona.

– Saranno tre film.

– E la cattiva?

– Saranno tre film.

("Diario della realizzazione di The Arabian Nights", tratto dal pressbook di The Arabian Nights; traduzione di Jacopo Favi)