Non avevamo dubbi che il suo universo cinefilo fosse variegato e selvaggio come la foresta che attraversano i protagonisti del suo straordinario esordio al lungometraggio, Les Garçons sauvages, e l’elenco di film che il regista francese ci propone lo conferma.

Messosi in luce con una dozzina di corti e mediometraggi visionari, Mandico viaggia alla ricerca di mondi cinematografici inesplorati, rievocando ombre del passato con uno stile viscerale e ponendo lo spettatore di fronte a visioni primigenie in cui anche la citazione si fa creazione. Nelle sue opere i fantasmi di Jean Vigo, Rainer Fassbinder, Carmelo Bene, Kenneth Anger e Walerian Borowczyk convivono con le atmosfere dei romanzi di Verne, Stevenson e Kipling all’insegna di uno spirito avventuroso imprevedibile, che trova massima espressione nel celebrato film d’esordio.

Il panorama di riferimenti si arricchisce con le risposte del regista alle nostre 10 domande, calibrate per l’occasione, e con l’aggiunta ulteriore di una lista di altri 10 (+10) film che contribuiscono a dare forma a una galassia immaginifica in cui convivono Cocteau e Fellini, Von Sternberg e Bava, Garrel e Carpenter, Klimov e De Palma. Con particolare attenzione al luogo e al formato di visione.


1. Il primo film che ricordi di aver visto

Ho un ricordo sfocato di Toby Dammit di Fellini in TV.  L’atmosfera spettrale, fantastica, e il suo mistero mi hanno immediatamente affascinato.

2. Il film che ti ha fatto venire voglia di fare cinema

Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone, visto al cinema quando ero ancora molto giovane. La bella e la bestia di Cocteau, visto in TV. Velluto bluvisto al cinema all’epoca della sua uscita. Ciascun film mi ha fatto capire che il cinema poteva condurre lo spettatore in uno stato ulteriore. E anche che la messa in scena e la musica possono condurre chi guarda come in un torrente.

3. Il film che ti ha fatto scoprire il cinema di genere

Il pianeta selvaggio di Topor e Laloux, visto in TV. Un film di fantascienza surrealista che contiene tutto quello che dovrebbe esserci nel cinema di genere. Altrimenti, più tardi e in video, 1997: fuga da New York di John Carpenter e Lisa e il diavolo di Mario Bava.

4. Il film erotico che preferisci  

Almeno tre: I racconti immorali di Borowczyk, per la sua esplorazione surreale e falsamente innocua dei fantasmi; La casa delle perversioni di  Noboru Tanaka, per le sue trovate folli; e, infine, Un chant d’amour di Genet, per la sua purezza.

5. Il film italiano che ami di più

Ce ne sono tanti. Sono un grande appassionato del cinema italiano degli anni ’70. Potrei dire La luna di Bertolucci: è un film bello, sensibile e sulfureo. Ma potrei scegliere anche Giulietta degli spiriti di Fellini, i film di Carmelo Bene, Identificazione di una donna di Antonioni… o L’aldilà di Fulci, un film senza fine…

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6. Il miglior film sul cinema

Attenzione alla puttana santa di Fassbinder. Per la sua tensione folle, la sua messa in scena stranamente tenuta e labirintica. E poi Crepuscolo di gloria di Von Sternberg, in cui il cinema si mescola a memorie di decadenza e vendetta.

7. Il film che mostreresti in una scuola di cinema 

Biancaneve di Monteiro, per immaginare ciò che non si vede. Le révélateur di Garrel, per immaginare ciò che non si sente.

8. Il film di cui ti piacerebbe girare un remake

Sono contrario ai remake. Preferisco i prolungamenti, le estensioni, i saccheggi… O piuttosto realizzare il remake di un film che non mi piace per niente, come Conan il barbaro… per farne tutt’altra cosa.

9. Il film più sovversivo

La sovversione è sempre relativa al contesto. Credo che Mandingo di Fleischer, che ho scoperto da poco, possieda una vera dimensione sovversiva. È un magnifico film che propone uno specchio crudamente storico dell’America hollywoodiana, bianca e razzista. Ho rivisto da poco anche Va’ e vedi di Klimov: un film sulla guerra, sovversivo nel suo lirismo pazzo e apocalittico.

10. L’ultimo film che hai visto

In cerca di Mr. Goodbar di Richard Brooks: l’ho trovato folle, in maniera del tutto inattesa. Diane Keaton è straordinaria e l’atmosfera del film è incredibilmente mutevole: passa dalla cronaca leggera alla commedia per poi sfociare in un giallo.

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EXTRA: One plus One

Fuori da ogni classificazione e imbrogliando, in forma di dittico.

++ Velluto blu e Cuore selvaggio

I due film più emblematici e stimolanti di David Lynch. L’uno, solare, l’altro lunare. Sono i due lati di una medesima adolescenza febbrile.

++ Il pianeta selvaggio e Le Roi et l’oiseau

Due film d’animazione, uno di Lalou e Topor, l’altro di Grimaut, entrambi eredi insuperati del surrealismo.

++ Cul-de-sac e La ragazza del bagno pubblico

Polanski e Skolimowski: due fratelli del cinema polacco. Due film sul confinamento, divertenti, dall’umorismo nero, girati in maniera sublime.

++ Videodrome e La cosa

Scoperti in video. Cronenberg e Carpenter arrivano al mio midollo spinale, sotto l’influenza di Lovecraft e Burroughs.

++ La lunaRusty il selvaggio

Due film belli e ambiziosi, l’uno sul rapporto madre/figlio e il loro amore distruttivo in un ambiente privilegiato, l’altro sul rapporto tra fratelli in un ambiente difficile.

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++ Va’ e vedi e L’elemento del crimine

Klimov e Lars Von Trier toccano l’inferno con un dito.

++ L’Atalante e La bella e la bestia

I due poli di un cinema francese onirico e magico. L’uno febbricitante, l’altro mitico. L’amore impossibile come tela di sfondo.

++ Giulietta degli spiritiIl fantasma del palcoscenico

Due film lirici, esoterici, pop, formalisti. E profondamente disperati. Fellini e De Palma al loro meglio.

++ Roulette cinese e Un chant d’amour

Fassbinder, figlio di Genet. Genet ci regala il suo unico film, capolavoro assoluto. E Fassbinder il prolifico realizza uno dei suoi film più bizzarri.

++ Disonorata e Il piacere e l’amore

Von Sternberg e Ophüls: desideri nascosti, grazia assoluta.

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(con la collaborazione di Lucile Mons; portrait ©Paul Grandsard)


I MAGNIFICI 10 – GLI ALTRI REGISTI

I MAGNIFICI 10: MIGUEL GOMES

I MAGNIFICI 10: ROBERTO MINERVINI