PASSERI

Emanuele Taldi

Capace di squarci folgoranti nel quadro di una messinscena scarna e delicata, il film dell'islandese Rúnar Rúnarsson elude i luoghi comuni del racconto di formazione, calando la presa di coscienza dell'età adulta in un ruvido teatro di fertili contraddizioni.

VI PRESENTO
TONI ERDMANN

Daniela Persico

In un'epoca che valuta il tempo in termini di produzione e consumo di merci, eventi, rapporti, il film di Maren Ade fa dello "spiazzamento” il vettore liberatorio dell'azione cinematografica.

DOPO
L’AMORE

Francesca Monti

Incentrato fin dal titolo originale sulla dimensione economica della vita familiare, l'ultimo film di Joachim Lafosse indaga l'inestricabile legame tra la verità dei sentimenti e l'implacabile prassi della routine quotidiana.

MOONLIGHT

Pietro Renda

Al suo secondo lungometraggio, Barry Jenkins tenta la via del racconto di formazione lontano dagli standard hollywoodiani, ma l’aderenza a modelli cinematografici ingombranti inficia il risultato complessivo dell’operazione.

T2

Elisa Cuter

Delude il sequel del cult di Danny Boyle: privo dell’energia iconoclasta e del senso di libertà del primo episodio, il film mette in scena gli stessi personaggi ingabbiati nella medesima coazione a ripetere dell’esistenza.

PATERSON

Marco Longo

Salutato come inno alla bellezza delle piccole cose, l’ultimo film di Jim Jarmusch è abitato al contrario da fantasmi incapaci di vivere: un’ambiguità preziosa che non sembra però scampare le etichette normalizzanti del pubblico.

ARRIVAL

Lorenzo Pedrazzi

Il nuovo film di Denis Villeneuve si confronta con la fantascienza, immaginando un incontro con gli alieni che avviene attraverso lo scambio di conoscenze sul linguaggio. Presentato in concorso a Venezia 73.