RUGGINE

Alfonso Mastrantonio

L’abile lavoro su visi e corpi di non-professionisti e la vena per un’immagine spigolosa, evocativa e non conciliante del torinese Gaglianone facevano sperare per il meglio. Ma il risultato è un film squilibrato e imperfetto.

CARNAGE

Gabriele Gimmelli

Polanski: non una prova d’autore ma la brillante messa in immagini di una pièce di grande successo. Dopo un decennio d'appannamento, il regista ritrova atmosfere a lui congeniali e un cast in stato di grazia.

L’ULTIMO TERRESTRE

Francesco Boille

Il libero adattamento del graphic novel di Giacomo Monti Nessuno mi farà del male segna l'esordio (riuscito) dietro la macchina da presa di Gianni Pacinotti, detto Gipi, autore di fumetti e illustratore.

SUPER 8

Pietro Liberati

Abrams ci dice che, se non siamo diventati troppo cinici, è ancora possibile cavalcare l’emozione e l’innocenza dell'infanzia, bilanciando il disincanto e i dollari di oggi con l’entusiasmo per l’impossibile che ci apparteneva ieri.

IO SONO LI

Rinaldo Vignati

Film di atmosfere, di notevole (e non superficiale) bellezza figurativa, il promettente esordio nella finzione di Andrea Segre esplora luoghi e sentimenti con delicatezza e pudore, senza rinunciare allo sguardo documentario.

SUNSET LIMITED

Andrea Fornasiero

Bianco e Nero, due protagonisti in una stanza. La sfida tra opposti con le armi del linguaggio diventa una carneficina nell'adattamento del romanzo di Cormac McCarthy girato da Tommy Lee Jones per HBO.

VENEZIA 68: GROUND ZERO

Un bilancio finale per l'edizione della Mostra che meglio incarna gli otto anni della direzione Müller. Un composto panorama di autori, ricchissimo (forse troppo) di visioni, con una grande pecca: il cimitero degli elefanti italiani.

VENEZIA 68: CUT THE BULLSHIT

Giampiero Raganelli

Dal cimitero al campo di battaglia. Per Amir Naderi il cinema è un'ossessione, un'arte viva che sfrigola sotto la cenere. Ma c'è bisogno di samurai che siano in grado di difenderla senza dimenticare l'opera dei maestri del passato.

VENEZIA 68: WHEN THE END IS NEAR (THE ALPS ARE NEAR)

Giampiero Raganelli

Yorgos Lanthimos, regista di Alpis, spiega come il cinema greco può sopravvivere alla crisi e illustra il proprio metodo di lavoro. L'influenza di Cassavetes, Bresson e Buñuel e la famiglia disfunzionale come norma.

LOCARNO 64: PER UN CINEMA DI GUERRIGLIA

Olivier Père

Nella crisi dei sistemi tradizionali di finanziamento, il budget ridotto potrebbe rappresentare il futuro di un cinema più sincero, coraggioso, creativo e poetico. Parola del direttore artistico del Festival di Locarno.