WAR HORSE

Giona A. Nazzaro

Insieme a pochi altri, oggi Spielberg è il cinema americano. Nessun culto feticistico, nessun pigro omaggio ai classici: il cinema è un’arte del presente, un corpo vivo, ancora in grado di raccontare e vivere.

PARADISO AMARO

Federico Pedroni

Più furbo che sincero, il film di Payne alterna meccanicamente la commozione alla commedia, affastella una serie di “grandi temi”, costruisce personaggi privi di autentica problematicità. Un “Via col vento” in infradito.

LA FUGA DI MARTHA

Alfonso Mastrantonio

Interessante esordio dello statunitense Durkin: la vicenda di un'adolescente confusa e turbata è messa in scena, anche grazie a una sceneggiatura asciutta, con notevole capacità di scrittura visiva.

MIRACOLO A LE HAVRE

Gabriele Gimmelli

Kaurismäki ci consegna un'altra storia di marginalità. Una narrazione imbevuta di lucido pessimismo che non esclude l'ironia surreale. Il riscatto degli ultimi passa per la fiducia nel potere immaginifico del cinema.

J. EDGAR

Nicola Cupperi

Il goffo bio-pic di Eastwood dedicato al fondatore dell'FBI. Il tentativo di raccontare mezzo secolo di storia USA attraverso la vita di un uomo bambino, capriccioso e tirannico, paranoico e sessualmente represso.

UOMINI CHE ODIANO LE DONNE

Enrico Cassini

Con il suo ultimo film, David Fincher trasforma il banale remake di un thriller europeo nella messa in immagini, lucida e spietata, di quel “Grande Gioco” che è il mondo a noi contemporaneo.

LUCK

Andrea Fornasiero

La nuova serie targata Hbo e la sua complessa, delicata natura “autoriale” (produce e dirige Michael Mann, scrive David Milch): quasi un esperimento, probabilmente senza seguito, ma destinato a restare.

POLISSE

Francesca Betteni-Barnes e Philippe Dijon de Monteton

Superficiale e sgradevole, il film di Le Besco è un feuilletton in linea con la TV di Sarkozy, dove per ogni problema c'è un apposito corpo di polizia, e una telecamera pronta per filmare e tranquillizzare.

17 RAGAZZE

Francesca Monti

Prendendo spunto dalla cronaca, le sorelle Coulin, al primo lungometraggio di finzione, girano un racconto sospeso fra realismo sociale e slanci lirici. Senza dare risposta a un evento tanto insolito quanto enigmatico.

L’INDUSTRIALE

Caterina Taricano

Vicenda “esemplare” e personaggi fortemente tipizzati: un film didattico, alla maniera del Montaldo di trent'anni fa. Nessun ripensamento di quel cinema, ma una semplice (e un po' forzata) attualizzazione.