NON AL DENARO
NON ALL’AMORE

Una conversazione con Helena Klotz, che nel suo lungometraggio Spirit of Ecstacy compone una narrazione e una messa in scena da un'identità fluida, non solo rispetto al genere della protagonista, ma anche nella sua insistenza nel giocare con archetipi e stereotipi del cinema d'autore contemporaneo.

DA PERSONA A PERSONAGGIO

Valentina Testa

Una conversazione con María Gisele Royo e Julia de Castro, che nel loro lungometraggio On the Go sviluppano un racconto di formazione che si libera dal passato e che cerca se stesso per (auto)definire la sua libertà.

TRA LE PIEGHE DEL LINGUAGGIO

Jacopo Abballe

Una conversazione con Nele Wohlatz, che nel suo ultimo lungometraggio, Sleep with Your Eyes Open, mette in scena un disagio identitario calato in un panorama linguistico che nel dialogo non trova uno sfogo ma un’assenza. 

LA TRAPPOLA DEL DESIDERIO

Ilaria Torresan

Una conversazione con Sofia Exarchou, che nel suo ultimo lungometraggio, Animal, riesce a dipingere la complessità della professione dell'animatore, mettendo in discussione il nostro sguardo da turisti e portandoci dietro le quinte, dove i performer tolgono la maschera e lasciano trasparire sofferenza, solitudine, sfinimento. 

QUELL’ESTATE CON IRÈNE

Marco Longo

Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.

BELLARIA FF 42:
LUDENDO DOCET /
IL RE FANCIULLO

Davide Rostellato, Ignazio Ligani

L'ultimo film di Luca Ferri è un invito sovversivo e scherzoso a riflettere sulla dicotomia critico-regista, mentre il primo lungometraggio di Alessandra Lancellotti è un racconto biografico che alterna formati, scomponendo più storie e ricombinandole tra loro, in un’ottica di arte mai conciliante.

BELLARIA FF 42:
SONG OF ALL ENDS /
HORKOS

Stefania Chiappetta, Filippo Foscarelli

Le immagini in bianco e nero del film di Giovanni C. Lorusso uniscono il tempo del racconto visivo alle azioni dei personaggi, mentre quelle in pellicola di Marta Anatra riscrivono le regole del documentario di inchiesta attraverso una riflessione sul contrasto tra artificio e natura.

CANNES 77:
ANORA

Emanuele Sacchi

Premiato con la Palma d'oro, il film di Sean Baker ripropone la divisione netta e incolmabile tra chi possiede e chi è posseduto, tra chi ha comprato la licenza di vivere la vita senza un game over e chi si illude di poter scalare posizioni in una verticalissima società capitalista.

CANNES 77:
GRAND TOUR

Daniela Persico

Raccontato in due tempi, due punti di vista dello stesso viaggio, il film di Miguel Gomes espande l’idea alla base della sua opera, costruendo una metafora aperta sul rapporto tra cinema e reale, e rinnovando il suo atto di fiducia verso l'interpretazione attiva dello spettatore.

CANNES 77: FORME CHIUSE
E SCLEROSI D’AUTORE

Leonardo Strano

Una riflessione trasversale sugli ultimi film di Quentin Dupeiux, Sergei Loztnisa e Yorgos Lanthimos, per evocare il pericolo dell'autorialismo a forma chiusa e delle invisibili scatole cognitive prodotte dal mercato dell'arte cinematografica.