LE INVASIONI BARBARICHE

Flavia Dima

Vincitore al Festival di Karlovy Vary e presentato all'interno della sezione Onde dello scorso Torino Film Festival, I Do Not Care If We Go Down in History as Barbarians, conferma il talento del romeno Radu Jude, tra i più significativi cineasti contemporanei.

OVUNQUE PROTEGGIMI

Edoardo Peretti

Il nuovo film di Bonifacio Angius, presentato nella sezione Festa Mobile del 36° Torino Film Festival, convince soprattutto per la semplicità e la forza con cui rielabora la dolorosa complessità della parabola umana al centro del suo racconto.

IN GUERRA

Leonardo Strano

Stéphane Brizè firma un formidabile dramma operaio che, collocandosi dalla parte degli sconfitti nel momento di massima sofferenza e solitudine di una classe sociale abbandonata dalla Storia, riflette anche sul ruolo dell'immagine e sulla fede nel potere del cinema.

IL VIZIO
DELLA SPERANZA

Dario Gigante

Premiato alla Festa del Cinema di Roma, il nuovo lavoro di Edoardo De Angelis è un film nobile nelle intenzioni e potente nell'estetica, uno spaccato d'Italia capace di riecheggiare la memoria di un lontano neorealismo nero: nell'accumulo di passioni turgide ed estreme, si espande l'intrinseca natura melodrammatica della ricerca del regista napoletano, affaticata però da alcune vistose implausibilità di sceneggiatura.

LA DONNA DELLO SCRITTORE

Tommaso Isabella

Christian Petzold parte dal romanzo Transito di Anna Seghers, oggetto di comune fascinazione con il maestro e collaboratore Harun Farocki, ma priva il racconto della sua ambientazione originale, lavorando sull'interferenza tra epoche distanti, una perturbazione che sospende la parabola fuori dal flusso storico e mostra il suo ripetersi infernale.

SENZA LASCIARE TRACCIA

Luigi Cabras

A otto anni di distanza dall’acclamato Un gelido inverno, il nuovo lavoro di Debra Granik è un film politico, un atto di accusa contro la guerra e contro gli eserciti, contro il capitalismo e il consumismo, eppure del tutto privo della demagogica leziosità di alcuni “cinemanifesti” ideologici.

FIRST MAN

Leonardo Strano

Nel nuovo film di Damien Chazelle, pur tra alti e bassi qualitativi, il folle volo verso la Luna diventa l’unica risposta esistenziale possibile per trovare pace nella realtà della sofferenza: il più iconico momento del secolo è trasferito nella risoluzione emotiva di un singolo individuo, capace di produrre un nuovo disegno del mondo fatto di silenzio e memoria, vuoto astrale e deflagrazione interiore.

LUCKY

Lorenzo Gineprini

Attraverso il racconto di un novantenne e dei suoi episodici incontri coi diversi esponenti di una piccola comunità americana, Lucky affronta il tema della morte come una favola laica senza ambizioni di realismo, costruita intorno all'ultima prova di Harry Dean Stanton.

REVENGE

Filippo Zoratti

Nel lungometraggio d'esordio di Coralie Fargeat le dinamiche del rape & revenge deflagrano in un cortocircuito prossimo al parossismo e all'eccesso, dove il tema della vendetta insegue il suo significato ultimo oltre ogni possibile cornice femminista di partenza.

BLACKKKLANSMAN

Leonardo Strano

Muovendosi nel perimetro del cinema di genere, declinando una comicità mainstream lieve ma densa, Spike Lee realizza una lezione di cinema politico che non sale in cattedra e parla al presente prendendo spinta dal passato.