ZANA

Carlotta Centonze

Con sguardo lucido, a metà tra empatia e distacco, l'esordio della filmmaker kosovara Antoneta Kastrati costruisce una riflessione sul tormento della sopravvivenza e sull'omertà dei vivi, in cui le immagini perdute e ritrovate della protagonista diventano il simbolo di una lotta contro l’oblio: il cinema offre così uno spazio di elaborazione e, forse, anche di cura.