I GIGANTI
Bonifacio Angius costruisce un film radicale e dunque difficile da digerire e categorizzare, che ci riporta su un piano della narrazione statico e selvatico, dove l'accenno a un possibile canovaccio si riduce al susseguirsi di battute balbuzienti, inevitabilmente rivolte ad una fine già incombente dall'inizio.
IL BUCO
Rinunciando a filmare un ambiente di facile collocazione spaziale e temporale, l'ultimo film di Michelangelo Frammartino rinnova con successo lo scarto da un approccio totalmente antropocentrico all'immagine e dal bisogno archetipico di controllare il visibile.
TITANE
In Titane Julia Ducournau aggira la gabbia della drammaturgia classica attraverso un’immagine diventata ormai una cosa a sé stante, oltre il genere e la morale, verso una nuova poetica dell'inanimato, senza avventure, senza prove, senza resurrezioni.
THE CARD COUNTER
Cinema realizzato senza porsi la questione del perché e per chi: realizzato e basta, per necessità, sfogo e testimonianza di un dissidio interiore, come risposta inevitabile alle sofferenze del mondo. Paul Schrader crede ancora in questo cinema, non come redenzione o espiazione, ma come presa di coscienza.
BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN
L'ultimo lavoro di Radu Jude è una mossa di educazione estetica a favore della libertà dell’individuo, una lotta necessaria che il suo cinema ha sempre compiuto con lo scopo di mostrarci un pensiero che sia consapevole della distorsione della realtà, ma che abbia anche il coraggio di attraversarne il riflesso.