CANNES 76: YOUTH

Marco Grosoli

Presentato al 76esimo Festival de Cannes e primo di una nuova serie di film sulla gioventù cinese, l'ultimo lavoro di Wang Bing ragiona ancora una volta sul rapporto tra lavoro e vita.

CANNES 76:
TIGER STRIPES, LE RÈGNE ANIMAL

Leonardo Strano

Tra metamorfosi adolescenziali e stigmi sociali Tiger Stripes e Le règne animal, rispettivamente presentati alla Semaine de la Critique e Un Certain Regard, scoprono il fianco a un fraintendimento antropocentrico dello sguardo animale.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

Mario Blaconà

Cosa succede quando un capo di Stato di un Paese in guerra interviene all'interno di una manifestazione cinematografica? Una riflessione a partire dal pensiero di Jean Baudrillard e dal commento di Jean-Luc Godard.

CANNES 75:
DERIVE DEL PRESENTE

Francesca Monti

Con Nostalgia Mario Martone rilancia il rapporto del suo cinema con la città di Napoli attraverso la trasposizione dell'omonimo romanzo di Ermanno Rea; Ruben Östlund conferma la sua satira corrosiva con Triangle of Sadness, riflessione originale sulla resa agli imperativi superficiali della società contemporanea.

CANNES 75:
PASSIONI INSONDABILI

Francesca Monti

Prosegue la disamina dei film in Concorso, passando da due opere agli antipodi e tuttavia accomunate da un desiderio di sobrietà: quella asciutta dell'hitchcockiano Decision to Leave, grande ritorno di Park Chan-wook, e quella empatica de Le otto montagne, trasposizione del romanzo di Paolo Cognetti.

CANNES 75:
IL MONDO E I SUOI ERRORI

Francesca Monti

Il Concorso prende avvio all’insegna dell’autobiografia, con Armageddon Time di James Gray, ma il primo colpo di fulmine del Festival lo regala EO di Jerzy Skolimowski, lacerante riflessione sulla miseria umana attraverso il punto di vista di un asino.

CANNES 72:
PER AMORE DI OPHÉLIE

Alessandro Stellino

Mektoub, My Love: Intermezzo di Abdellatif Kechiche, in concorso a Cannes, spiazza e divide la critica. Ode alla bellezza di una delle protagoniste, è un film fiume, straripante ai limiti dell'eccesso, ambientato quasi esclusivamente all'interno di una discoteca.

CANNES 72: ARCHITETTURE SOCIALI

Daniela Persico, Giampiero Raganelli

In concorso il geniale Parasite conferma Bong Joon-ho tra i più necessari indagatori del conflitto tra codice sociale e istinto primordiale; con The Halt, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, Lav Diaz proietta nel futuro prossimo le tensioni e l’eterna violenza materica cui le Filippine sembrano condannate.

CANNES 72:
C’ERA UNA VOLTA
TARANTINO

Alessandro Stellino

In concorso con l'atteso Once Upon a Time in Hollywood, Quentin Tarantino mostra a Cannes un immaginario ormai affaticato e opaco: un’opera che non solo feticizza il cinema, ma comincia pericolosamente a feticizzare anche lo stile e le ossessioni del proprio regista.

CANNES 72:
SIA LODE ORA
AGLI UOMINI DI FAMA

Daniela Persico, Alessandro Stellino

Terrence Malick presenta in Concorso A Hidden Life, capolavoro che si colloca idealmente tra La sottile linea rossa e la rivoluzione stilistica di The Tree of Life, mentre in Un certain Regard è il turno di Oliver Laxe con l'incendiario O que arde.