INDOCILI

Indocili è una rassegna cinematografica nata dalla collaborazione tra l'associazione culturale Tafano e il Cinema Beltrade. Una rassegna interamente dedicata ai giovani registi italiani: l'obiettivo è quello di dare la possibilità a un pubblico più ampio di vedere in sala film che altrimenti rimarrebbero legati esclusivamente al mondo dei Festival. L’idea di cinema che Tafano propone è quella di un cinema indocile: un cinema libero, aperto alle contaminazioni e teso verso la ricerca di nuove sperimentazioni. Le registe e i registi indocili sono giovani alla ricerca di un linguaggio differente e consapevole, all'interno del sistema cinematografico odierno. Ogni appuntamento prevede l'accostamento di un cortometraggio e un lungometraggio accomunati da temi e sensibilità affini: i generi spaziano dal cinema documentario all'animazione fino ad arrivare alle nuove espressioni audiovisive più sperimentali.

Prima delle proiezioni, gli autori e le autrici sono invitati a tenere una masterclass informale presso il Bar Rondò (a pochi passi dal cinema) durante la quale possono parlare del loro cinema e della loro formazione in un dialogo diretto con il pubblico. Indocili intende superare i confini della proiezione in sala proponendo delle occasioni di incontro culturale che spaziano tra diverse forme espressive, dando ai registi la possibilità di esprimere il proprio lavoro anche attraverso delle esposizioni. L'obiettivo principale della rassegna è quello di avvicinare il pubblico generalista a un cinema di ricerca, altrimenti difficilmente fruibile perché fuori dai circuiti distributivi.

Indocili è una rassegna fluida che si sviluppa nel corso dell'anno attraverso diversi appuntamenti raggruppati in più fasi. Fino ad oggi sono stati presentati 13 film indipendenti del 2019, 2020 e 2021, di ogni durata e genere, che sono stati riconosciuti nel panorama dei Festival di Cinema Internazionali ma che non hanno avuto una vera e propria distribuzione nelle sale. Quasi tutti i film selezionati sono stati proiettati per la prima volta a Milano, alcuni dei quali a causa dell'emergenza Covid-19 erano stati presentati esclusivamente online.

Grazie all'importante successo di pubblico e di addetti ai lavori, Indocili sta riuscendo a promuovere e a valorizzare l’industria cinematografica indipendente in un dialogo costruttivo tra la sala e la città.

Terzo appuntamento: martedì  8 novembre

20.15: masterclass di Demetrio Giacomelli - Bar Rondò

21.50: Happy new year, Jim di Andrea Gatopoulos, The Kennel di Demetrio Giacomelli  - Cinema Beltrade


INDOCILI:
HAPPY NEW YEAR, JIM

Il motto schilleriano che dichiarava la possibilità di ricostruire l’originale dalla copia, la verità del reale dall’opera d’arte, sembra essere smentito dalle figure e dalle forme che ormai affiorano dalla realtà virtuale e videoludica. Cosa c’è oltre la copia? Che sentimento alberga negli occhi vuoti e spersonalizzati dei volti generati automaticamente dal sito thispersondoesnotexist.com? Prima che scocchi Capodanno Morten pone con paura queste domande all’amico Jim. Se nella data del 31 Dicembre le persone ricapitolano le proprie memorie personali, il protagonista Morten, che non ne ha, s’avvicina ad un’altra soglia, forse non più rintracciabile: quella che divide la realtà dalla finzione.

Nell’universo del cortometraggio Happy New Year, Jim di Andrea Gatopoulos (presentato all'ultima Quinzaine des réalisateurs del Festival di Cannes) le gerarchie tra realtà autentica e finzione saltano. Se si rovesciasse il punto di vista lo spettatore si troverebbe nel vuoto abissale e nero che descrive Morten, le cui azioni avvengono tutte dentro la realtà virtuale: la guida del camion, lo scoppio dei fuochi d’artificio, la voce mediata da TeamSpeak. La superficie della copia non si può attraversare, perché esiste solo un al di qua. Questo spaventa Morten nel suo dialogo con l’amico Jim. Il fuoricampo è anch’esso simulato e simulacro, lo sguardo diventa gameplay, e il cinema si fa copia di copia, governato dalla routine dell’algoritmo, come sospetta il protagonista riguardo la sua vita.

La domanda implicita – di Gatopoulos e di chi guarda – che sorge alla fine è: quanto resiste di umano dentro l’universo digitale ed etereo del gameplay e del web? La risposta ancora non si sa, ma per il momento ci auguriamo: "Happy New Year, Jim".