GOOD TIMES / BAD TIMES:
LE VERITÀ

Leonardo Strano, Francesca Monti

Good Times / Bad Times è un faccia a faccia intorno allo stesso film, che Filmidee inaugura partendo dai giudizi contrastanti su Le verità di Hirokazu Kore-eda, prima opera europea dell'autore giapponese: proiezione meta dal chiaro impianto etico, o costruzione a tavolino fondata sull'artificio della parola?

MFF 24:
A CERTAIN KIND OF SILENCE

Leonardo Strano

Presentato nel Concorso Internazionale Lungometraggi, il film di Michal Hogenauer lavora alla decostruzione della distopia attraverso il tema della manipolazione, elevando la forma stessa a espressione del controllo, del congelamento e del criptaggio.

NORMAL

Leonardo Strano

Il film di Adele Tulli si contraddistingue per la qualità del punto di vista sui codici e dispositivi di genere: attraverso un uso specifico e congiunto dell’inquadratura e del montaggio, il suo documentario esamina senza didascalismi la realtà della normatività e la normatività della realtà.

IL GIOCO DELLE COPPIE

Leonardo Strano

Firmando un film di idee e dialoghi, Olivier Assayas costringe lo stato intellegibile dei pensieri dentro ai corpi e ragiona in questo modo sulla differenza tra analogico e digitale che attanaglia il contemporaneo.

IN GUERRA

Leonardo Strano

Stéphane Brizè firma un formidabile dramma operaio che, collocandosi dalla parte degli sconfitti nel momento di massima sofferenza e solitudine di una classe sociale abbandonata dalla Storia, riflette anche sul ruolo dell'immagine e sulla fede nel potere del cinema.

FIRST MAN

Leonardo Strano

Nel nuovo film di Damien Chazelle, pur tra alti e bassi qualitativi, il folle volo verso la Luna diventa l’unica risposta esistenziale possibile per trovare pace nella realtà della sofferenza: il più iconico momento del secolo è trasferito nella risoluzione emotiva di un singolo individuo, capace di produrre un nuovo disegno del mondo fatto di silenzio e memoria, vuoto astrale e deflagrazione interiore.

BLACKKKLANSMAN

Leonardo Strano

Muovendosi nel perimetro del cinema di genere, declinando una comicità mainstream lieve ma densa, Spike Lee realizza una lezione di cinema politico che non sale in cattedra e parla al presente prendendo spinta dal passato.