LOCARNO 68: THE SIX-PACK

Cicchetti, Cuter, Longo, Monti, Raganelli, Sacchi

Sei film scelti all'interno della ricca programmazione locarnese. Sei angolazioni differenti da cui guardare al mondo della contemporaneità, per altrettante originali, varianti cinematografiche.

IL FASCINO DISCRETO DEI FILM CHE NON POSSIAMO VEDERE

David Thomson

Memorie e frammenti rappresentano il sistema nervoso del cinema. Può darsi però che il miglior modo per preservare la cultura cinematografica sia assicurarsi che almeno qualche grande film rimanga non visto?

JE, TU, IL, ELLE (1974)

Chantal Akerman

Primo lungometraggio della regista scomparsa, qui anche protagonista. La fuga di una ragazza dalle convenzioni sociali compiuta con l'urgenza di un “urlo di un tempo soffocato per partecipare al gioco sociale”.

JEANNE DIELMAN, 23, QUAI DE COMMERCE, 1080 BRUXELLES (1976)

Chantal Akerman

Il film che ha reso celebre Chantal Akerman è una riflessione sui limiti del realismo cinematografico. I gesti quotidiani di una casalinga costruiscono una narrazione tesa e opaca che si scolpisce nella mente.

RITORNO ALLA VITA

Stefano Murgia

Il ritorno di Wenders al cinema di finzione propone un uso empatico del 3D e dei movimenti di macchina, ma l’intimità coi soggetti non sempre corrisponde all’esplorazione profonda della tragedia di cui sono protagonisti.

L’ANGELO IN RIVOLTA

Daniela Persico, Alessandro Stellino

Una conversazione con Pietro Marcello nelle nottate locarnesi: un racconto – a caldo – di un film complesso, che ha subito diverse trasformazioni prima di trovare il giusto modo per tradursi in cinema.

LA GUERRA DEI MONDI

Orson Welles

A cento anni dalla nascita, proponiamo una serie di testi scritti o pronunciati da Orson Welles (1915-1985). Nel primo il regista rievoca, a distanza di anni, la beffa radiofonica che nel 1938 gli spalancò le porte di Hollywood.

IL SIGNIFICATO DI “ROSEBUD”

Orson Welles

Mentre si prepara al debutto di Citizen Kane, Welles delinea il progetto dell'opera e le sue motivazioni: raccontare mezzo secolo di storia americana attraverso lo sfaccettato ritratto di un magnate della stampa.

CREPUSCOLO NELLO SMOG

Orson Welles

All'indomani di Touch of Evil, suo ultimo film americano, Welles traccia un ritratto affettuoso e sarcastico di Hollywood :“Non me ne sono sono mai lamentato, anche se non mi sento uno dei principali beneficiari del sistema”.

MA ALLORA DOVE ANDIAMO?

Orson Welles

Welles dialoga a distanza con i “movie brats” che hanno preso il comando dell'agonizzante Studio System: pur auspicando l'avvento di una nuova stagione creativa, li invita a non cadere nel “mito” dell'Autore-demiurgo.