TRAIN TO BUSAN
Quali sono le ragioni dell'incredibile successo di uno zombie movie record di incassi in patria (e non solo) che, manifestamente, non fa nient'altro che aderire a un sottogenere, senza mai metterlo in discussione?
OFFICE
L'approdo al musical di Johnnie To può essere letto come una tappa naturale, forse inevitabile, nella sua lunga e variegata carriera. Il suo cinema si profila sempre più come un elettrizzante percorso a ostacoli.
ASHES TO ASHES, FUNK TO FUNKY
Un ricordo del camaleontico Duca Bianco per mezzo delle sue partecipazioni cinematografiche, da L'uomo che cadde sulla terra a Furyo, passando, inevitabilmente, per Miriam si sveglia a mezzanotte.
QUEEN OF EARTH
Tra Bergman e la New Hollywood, il nuovo film di Alex Ross Perry rinnova l'indagine senza ritorno negli oscuri meandri della psiche. Al suo servizio, le ottime prove di Elisabeth Moss e Katherine Waterston.
MORTE NELLA TERRA DELL’INCANTO
Dark in the White Light di Jayasundara è un film sospeso tra spiritualità e dannazione, ascesi e pulsioni terrene, nel quale la necessità di raccontare una storia nasce dalla tragedia e dalla volontà di ridimensionarla.
THE BABADOOK
L'esordiente Jennifer Kent ricorre a un'estetica naïf, privilegiando il passo uno alla computer graphics, e realizza un film anomalo e innovativo all'interno di un genere troppo spesso incline a rispettare le convenzioni date.
WELCOME TO NEW YORK
Fearra rielabora a modo suo la vicenda Strauss-Khan, tra peccato e redenzione, edonismo e condanna degli eccessi. in un film che è la controparte simil-documentaristica e scarnificata di Blackout.
JUST LIKE A MOVIE
True Detective, serie rivelazione dell'anno, lavora su storytelling e regia con uguale grado di anarcoide innovazione. Che la miglior TV raccolga oggi l'eredità mancata (al cinema) della New Hollywood?
SNOWPIERCER
Un blockbuster intimamente meta-cinematografico, che fa dell'eterogeneità e dei propri difetti un punto di forza. Un'arca di Noè di stili, in cui si compie una sintesi unica della poetica della distopia.
SOLO DIO PERDONA
Gaspar Noé e David Lynch incontrano Prachiya Pinkaew per una rivendicazione inaspettatamente sincera del cinema di genere. E un consapevole atto di sottomissione da parte dell'Occidente e del suo cinema.