LOVE LIES
BLEEDING

Ginevra Zaretti

Il film di Rose Glass si distingue per la natura politica del suo linguaggio, per il gioco con i generi cinematografici, e per la necessità di creare nuove strutture di grammatica visiva che si distacchino dalla modalità di consumo maschile.

QUELL’ESTATE CON IRÈNE

Marco Longo

Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.

I DANNATI

Mario Blaconà

Nel suo ultimo lungometraggio, partendo dalle premesse di una testimonianza storica, Roberto Minervini porta interamente a compimento la sua poetica, dichiarando la coincidenza totale tra il cinema e l'atto stesso del filmare.

LOS DELINCUENTES

Roberto Valdivia

Il film di Rodrigo Moreno, tanto derivativo quanto imprevedibile e mutevole, si nutre in forma radicale del cinema per rilanciare, con la forma e col racconto, una possibile risposta alla domanda: dove sta la libertà?

MAY DECEMBER

Pier Giovanni Adamo

Tra omaggi e riflessi cinematografici, l'ultimo film di Todd Haynes affronta obliquamente l’insopprimibile dipendenza umana dalla finzione, aggiornando in ottica contemporanea il ‘paradosso dell’attore’ formulato da Diderot e mettendo a confronto i formidabili talenti di Julianne Moore e Natalie Portman.

LOS COLONOS

Paolo Rissicini

Approcciando gli immaginari del western e mettendo in scena la relazione traumatica tra wilderness e politica, l'esordio nel lungometraggio di Felipe Gálvez riflette sulla tragedia del linguaggio e dei suoi dispositivi culturali e rappresentazionali di sottomissione.

ESTRANEI

Andrea Tiradritti

Il nuovo film di Andrew Haigh, all’insegna di una mascolinità post-patriarcale ma non per questo pacificata, mette in scena un grande discorso sulla solitudine, sui fantasmi che ci ossessionano e sulla salvifica capacità del cinema di dar loro un corpo da poter amare, una casa a cui fare ritorno.

ANCORA UN’ESTATE

Martina Arrigoni

Remake del danese "Queen of Hearts", il film di Catherine Breillat se ne emancipa rilanciando il cinema controverso e intransigente della sua autrice che, in una cultura che polarizza la donna tra repressione sessuale e pornografia, si insinua nella zona grigia degli aspetti più complessi e perturbanti del desiderio femminile.

AGÀPE

Marco Longo

Con una forma nuda ed essenziale, il film di Velania A. Mesay parte dal dispositivo dell'intervista per trasfigurarsi in dono: una meditazione sull'amore in quanto motore politico della vita, dove il luogo comune delle narrazioni odierne delle rotte migranti diventa spazio di riflessione e responsabilità collettiva.

LA ZONA
D’INTERESSE

Davide Palella, Leonardo Strano

Filmidee propone una conversazione aperta sul nuovo film di Jonathan Glazer, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 76esimo Festival di Cannes: un'opera epocale e avanzata, che si confronta con il problema etico della rappresentazione per mettere in scena il ricordo dello sterminio e l’eternità della violenza.