CANNES 66: STORIA DI UN AMORE

Giulio Sangiorgio

Ha vinto la Palma d'oro tra le polemiche: "La vie d'Adèle" di Kechiche è un film a fior di pelle che con grazia spartana e potente articola in un nuovo dispositivo cinematografico la lingua del realismo tra teatro e televisione. Tre ore di amore, sesso, sudore e lacrime.

CANNES 66: GUARDARE MARX DA PECHINO

Pietro Bianchi

"A Touch of Sin" di Jia Zhangke sorprende con l'immaginario del wuxia. Nello scenario di una Cina globale rivela l'impasse in cui è caduto il cinema politico contemporaneo, ancorato all'individualismo che diventa collettività solo nella lotta contro il Capitale.

CANNES 66: NASCITA E MORTE DELLO SPETTACOLO

Marco Grosoli

Due film a confronto: "Behind the Candelabra" di Steven Soderbergh, celebrazione macabra e rutilante della fine della società dello spettacolo, e "The Immigrant" di James Gray, originaria e infausta promessa dei tempi che verrano.

CANNES 66: L’ALIBI ERA IMPERFETTO

Giampiero Raganelli

In “Norte”, ultima fatica di Lav Diaz, il colore sostituisce l'abituale bianco e nero. Ma la policromia dei paesaggi si carica di ambiguità, e la bellezza dei luoghi fa da sfondo ad un cupo apologo, dal sapore dostoevskjano, sulla “giustizia” fallibile degli uomini.

CANNES 66: AI MARGINI DEL LAGO

Francesco Boille

Film gay? Film d'amour fou? Film-fumetto? O addirittura film noir? Definizioni che si sommano e si elidono a vicenda per una delle opere più convincenti viste quest'anno a Cannes. “L'inconnu du lac” è un film universale che riguarda tutti noi.

OBERHAUSEN: IL MONDO (IN)VISIBILE

Tommaso Isabella

Impressioni dall'ultima edizione del festival di Oberhausen: accanto ai tentativi (non sempre riusciti) di mappare l’attualità del cinema post-internet, resiste la passione “fisica” per la pellicola nei lavori di Luther Price ed Helga Fanderl.