INDOCILI: NON ANDARTENE DOCILE
Ultimo appuntamento della stagione con la rassegna curata da Tafano al cinema Beltrade: cinque cortometraggi di altrettanti autori diversi per ricerca e percorso, ma capaci di intrecciarsi perfettamente allo spirito che anima l'iniziativa fin dal suo esordio.
IFFR 2023: THE TROUBLE WITH JUDIT
Un'analisi della retrospettiva dedicata dall'IFFR al dimenticato cinema di Judit Elek, cineasta d'eccezione pronta a raccontare ai nuovi, giovani, smemorati sguardi della cinefilia quanto la lotta politica sia questione personale e la lotta personale sia questione politica.
IFFR 2023: NEVROSI DI MASSA
Una ricognizione sulla Tiger Competition dell'International Film Festival Rotterdam, che si distanzia come appuntamento imperdibile del circuito europeo e una delle più attendibili occasioni di mappatura del cinema che è e che sarà.
GIGI LA LEGGE
Presentato a Locarno 75 dove ha vinto il Premio speciale della giuria, il terzo lungometraggio di Alessandro Comodin rilancia il suo cinema confermando la sua capacità di condensare, dietro a tocchi naïf, l'esplorazione del linguaggio e la forza del sentimento.
A HUMAN POSITION
Anders Emblem affronta un tema importante e attuale: il rimpatrio forzato dei migranti in un paese come la Norvegia. Il problema sta tutto nella posizione adottata. Dove si colloca il dolore? Da chi e come viene esperito? Come viene mostrato e raccontato?
GREAT FREEDOM
Intrecciando desiderio, sessualità e repressione, il Kammerspiel carcerario di Sebastian Meise plasma la forma cinematografica intorno all'indagine delle politiche del corpo. Premiato a Cannes nel 2021 in Un Certain Regard.
UN BEL MATTINO
Il film di Mia Hansen-Løve scorre facendo della semplicità del quotidiano un'azione chiarificatrice. Nel cinema della regista la dimensione del transito, solitamente compressa nell’economia del linguaggio, diventa sintassi capace di muovere i personaggi nel tempo della vita.
PACIFICTION
Nel suo ultimo irriducibile capolavoro presentato in concorso al 75° Festival di Cannes, Albert Serra mette in scena una lenta quanto inesorabile apocalisse tropicale alla quale noi tutti siamo chiamati a rispondere.
LA LIGNE
Nonostante una maggiore fragilità rispetto ai film precedenti, Ursula Meier riconferma l’importanza di uno sguardo che si interroga sul concetto dei ruoli all’interno dell’infrastruttura familiare.
EO
Finalmente nell'ultimo film di Skolimowski chi è sempre stato oggetto torna a essere soggetto, anche se in uno stato di confusione, perché non c’è spazio che Eo attraversi che in qualche modo non sia stato risignificato dall’umano, nel bene e nel male, come luogo di cura o luogo di morte.