I RAGAZZI DI TOR BELLA MONACA

Dario Zonta

Presentato nella sezione Panorama della scorsa Berlinale, La terra dell'abbastanza dei fratelli Fabio e Damiano D'Innocenzo è il più convincente esordio italiano della stagione, un crudele racconto della giovinezza ambientato nei sobborghi romani.

L’INVENZIONE
DEL REALE

Dario Zonta

L'introduzione a L'invenzione del reale (Contrasto), in cui l'autore riassume l'esigenza di dare risposte a domande, pratiche e teoriche, generate dal lavoro di un gruppo di autori scelti che hanno contribuito a rinnovare il cinema italiano degli ultimi anni.

L’ALTRO LATO DELL’AMERICA

Dario Zonta

Un'intervista al regista che illustra il progressivo avvicinamento all'oggetto di indagine e ai protagonisti del film. Il doloroso ritratto di comunità ai margini, specchio di un America rimossa e contraddittoria.

AI MARGINI DEL QUADRO. INTERVISTA A GIOVANNI COLUMBU

Dario Zonta

Una lunga conversazione con Giovanni Columbu, che racconta la genesi di un film unico nelle sue pratiche produttive ma anche artistiche. Incontro con un autore che ha dato una nuova forma al mito e al cinema.

LA POLITICA DEL METODO. PER UN ALTRO CINEMA ITALIANO

Dario Zonta

Per il cinema italiano non è più tempo di "autori" e di "opere", forse sarebbe meglio ripartire da un "metodo". Alcune riflessioni nate da incontri e visioni nel corso di Venezia 69.

ITALIA: ESORDI CON LA BARBA BIANCA, INVISIBILITÀ EUROPEA

Dario Zonta

Nelle ultime due edizioni dei David di Donatello i vincitori nella categoria dei registi esordienti sono stati Papaleo e Bruni. Il cinema italiano premiato in casa e all'estero (si veda il caso Taviani) è un cinema di vecchi per i vecchi?

NUOVO CINEMA OVS

Dario Zonta

Un'analisi al vetriolo di Terraferma di Crialese, vincitore non senza polemiche del Gran Premio della giuria a Venezia. Contro un certo cinema italiano, ipocrita e mistificante, finto ed estetizzante.

HABEMUS PAPAM

Dario Zonta

Una lettura a freddo dell’ultimo film di Nanni Moretti: la marca autobiografica lascia spazio al corpo di Michel Piccoli. Si intravvede una nuova strada per il cinema dell’unico autore in grado di raccontare il Caimano.