CANNES 69/1: COSA VEDERE E PERCHÉ
Vale ancora la pena seguire il Festival di Cannes? E quale cinema ci propone questa 69esima edizione? Comincia oggi il nostro reportage in diretta, con il deludente film d'apertura firmato da Woody Allen.
ANCORA SULLA CRESTA DELL’ONDA
The New Cinephilia di Girish Shambu è un testo militante che procede tanto per associazioni quanto per dicotomie, tensioni e slittamenti, creando così la scintilla da cui scaturiscono le riflessioni dell'autore.
LETTERA A GIRISH
Una lettera pubblica di Adrian Martin al critico e sodale Girish Shambu: tra rinnovati orizzonti digitali, riscoperte e feticismi, quali prospettive politiche, sociali e relazionali la nuova cinefilia è capace di contemplare?
L’IMMAGINE E LA PAROLA
Un ritratto di Blutch e Lorenzo Mattotti, protagonisti di L'immagine e la parola, l'evento primaverile del Festival del film Locarno. Due maestri della Graphic novel alla ricerca del proprio personale rapporto con il cinema.
1+1=11. INTERVISTA A DOMINIC GAGNON
Conversazione con il regista canadese sul suo particolarissimo "cinema d'osservazione". Un puzzle prismatico elaborato attraverso un montaggio associativo la cui forma finale si svela solo in corso d'opera.
BERLINALE 66: INQUIETUDINI ESISTENZIALI
Cinque opere scelte all'interno della variegata programmazione del festival: ritratti umani e sociali di un mondo, spesso al femminile, in profondo conflitto con se stesso e la propria rappresentazione.
L’ESSENZIALE
Partendo da Seduzione mortale, Jacques Rivette abbozza sulle pagine dei Cahiers una prima, importante definizione di cosa si debba intendere con mise en scène - arte di cui Otto Preminger è tra i massimi officianti.
DALLA PARTE DI ANTOINE
In questa recensione pubblicata all'uscita de I quattrocento colpi - apparentemente semplice ma in realtà densissima - Rivette è già molto più avanti di tante fuorvianti esegesi truffautiane dei decenni a seguire.
IL BIDONE
Scritta per il settimanale Arts (dove imperversava Truffaut), questa breve nota chiarisce con particolare efficacia come la mise en scène sia anche, inevitabilmente, una questione di sceneggiatura.
STEVE JOBS
Undicesimo lungometraggio per il cinema di Danny Boyle, Steve Jobs è soprattutto il settimo copione per il grande schermo di un instancabile sperimentatore entro i codici della drammaturgia classica: Aaron Sorkin.