VENEZIA 76: ATLANTIS
Complesso e commovente itinerario formale sullo sfondo di una distopia post-bellica, Atlantis di Valentyn Vasyanovych è una meditazione sulla riappropriazione del senso e dello sguardo dell'uomo sulla vita.
NORMAL
Il film di Adele Tulli si contraddistingue per la qualità del punto di vista sui codici e dispositivi di genere: attraverso un uso specifico e congiunto dell’inquadratura e del montaggio, il suo documentario esamina senza didascalismi la realtà della normatività e la normatività della realtà.
IL GIOCO DELLE COPPIE
Firmando un film di idee e dialoghi, Olivier Assayas costringe lo stato intellegibile dei pensieri dentro ai corpi e ragiona in questo modo sulla differenza tra analogico e digitale che attanaglia il contemporaneo.
IN GUERRA
Stéphane Brizè firma un formidabile dramma operaio che, collocandosi dalla parte degli sconfitti nel momento di massima sofferenza e solitudine di una classe sociale abbandonata dalla Storia, riflette anche sul ruolo dell'immagine e sulla fede nel potere del cinema.
FIRST MAN
Nel nuovo film di Damien Chazelle, pur tra alti e bassi qualitativi, il folle volo verso la Luna diventa l’unica risposta esistenziale possibile per trovare pace nella realtà della sofferenza: il più iconico momento del secolo è trasferito nella risoluzione emotiva di un singolo individuo, capace di produrre un nuovo disegno del mondo fatto di silenzio e memoria, vuoto astrale e deflagrazione interiore.
BLACKKKLANSMAN
Muovendosi nel perimetro del cinema di genere, declinando una comicità mainstream lieve ma densa, Spike Lee realizza una lezione di cinema politico che non sale in cattedra e parla al presente prendendo spinta dal passato.