LOCARNO 64: SETTE OPERE (PRIME E SECONDE) DI MISERICORDIA

Mastrantonio, Persico, Stellino, Vignati

Locarno si conferma palestra di talenti in nuce. Opere di diversa provenienza, ma tutte ugualmente caratterizzate da una sorprendente varietà di forme. Dall'animazione al documentario, dalla fantascienza al thriller, le scelte di Filmidee.

LOCARNO 64: NON SO COSA SIA LA REDENZIONE

Abel Ferrara

La conferenza stampa del regista di Fratelli e Il cattivo tenente a Locarno: gli esordi nell'exploitation, i rapporti con le Major, Redenzione e Perdono, il silenzio di Dio e... i “fottuti occhialini 3D”.

IL POETA DEL TEMPO SOSPESO: SUL CINEMA DI WERNER SCHROETER

Philippe Dijon de Monteton

Eika Katappa e La morte di Maria Malibran: i primi due lungometraggi del cineasta più marginale, fragile e incompreso del nuovo cinema tedesco. Folli e anticonvenzionali, omaggi al pathos tragico dell'opera lirica.

L’IRREVOCABILE LIBERTÀ: GLI ESORDI DI JERZY SKOLIMOWSKI

Claudio Di Minno

Rysopis, Walkower e Barriera: i primi film del regista polacco hanno al centro lo stesso protagonista, un antieroe solitario, insofferente ad ogni autorità, per il quale l'amore è un attimo fuggevole e la Storia un inganno.

QUALCOSA DI REALE: LINGUAGGIO E PERTURBAZIONE IN NĚCO Z ALENKY

Pasquale Cicchetti

Il BFI pubblica una nuova edizione di Alice, capolavoro di Jan Švankmajer, legato al circolo surrealista di Praga e tra i più grandi registi d’animazione viventi. Libera interpretazione del classico di Carroll.

ASFALTO CHE SCOTTA

Roberto Curti

Nonostante una lavorazione infernale, segnata da piogge torrenziali, finanziamenti insufficienti e infortuni, Vite vendute è uno dei capolavori di Clouzot: un noir tragico e beffardo, dalla suspense snervante.

THE UNHOLY ONE: 4 FILM DI TOD BROWNING

Gabriele Gimmelli

Da Uomini nella notte a Freaks, passando per Lo sconosciuto. Il cofanetto DCult offre l'occasione di ricostruire il periodo di maggiore felicità creativa di un cineasta in gran parte ancora da scoprire.

TRAMONTI D’AUTUNNO: IL CINEMA MUTO DI NARUSE MIKIO

Giampiero Raganelli

Con Ozu e Mizoguchi è uno dei grandi registi del cinema classico giapponese ma, dei tre, è anche quello che ha goduto di minore popolarità e attenzione critica in Occidente. I suoi primi capolavori in un cofanetto Criterion.

VINCENT DIEUTRE: UN’INTIMITÀ ESPANSA

Manuel Billi

Tra intimizzazione dello spazio pubblico e esteriorizzazione dell'intimità, il regista francese torna nella Bologna che conobbe durante i '70, racconta Parigi attraverso uno dei suoi quartieri più vivi e l'amore come rivoluzione.

NICK RAY: BIGGER THAN CINEMA

We Can't Go Home Again, il film testamento di Nicholas Ray. Un'opera radicale che racchiude in sé il documentario e la finzione, la memoria del Classico e l’inquietudine del Moderno, la tradizione e la sperimentazione.