Inauguriamo una nuova rubrica in cui dieci tra i più importanti registi contemporanei indicano altrettanti film che hanno segnato il loro percorso artistico e professionale.

Il primo è Miguel Gomes, autore di uno dei capolavori degli ultimi anni (Tabu, 2012) e attualmente impegnato nella pre-produzione del suo nuovo film, che vedrà la luce (ci auguriamo) l’anno prossimo.

La lista non è quella dei suoi 10 film preferiti: gli abbiamo chiesto di rispondere a domande precise, alcune delle quali rimarranno invariate nei prossimi appuntamenti della rubrica, mentre altre varieranno in relazione alla personalità del regista e del suo cinema.

Il cineasta portoghese, che ha aderito con entusiasmo all’iniziativa, ci ha sorpreso puntando al raddoppio (“perché credo nelle dialettiche” ha spiegato), e in aggiunta ci ha consegnato una lista extra di 20 film importanti visti o rivisti di recente.


1. Il primo film che ricordi di aver visto

Fantasia (Walt Disney, 1940) / Dumbo (Walt Disney, 1941)

2. Il film che ti ha fatto venire voglia di fare cinema

I predatori dell’arca perduta (Steven Spielberg, 1981) / Nouvelle Vague (Jean-Luc Godard, 1990)

3. Il film di cui vorresti girare il remake

Un biopic sul regista hollywoodiano John McTiernan in cui inserire rifacimenti di scene dai suoi film (Predator, Die Hard, The Last Action Hero)

4. Il film portoghese che ami di più

Atto di primavera (Manoel de Oliveira, 1963) / Ricordi della casa gialla (João César Monteiro, 1989)

5. Il film italiano che ami di più

Francesco, giullare di Dio (Roberto Rossellini, 1950) / Estate violenta (Valerio Zurlini, 1959)

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6. Il miglior film sul cinema

Fiori di carta (Guru Dutt, 1959) / L’occhio che uccide (Michael Powell, 1960)

7. Il film che faresti vedere in una scuola di cinema

Tabu (Friedrich W. Murnau, 1931) / La regola del gioco (Jean Renoir, 1939)

8. Il film più sovversivo

L’angelo sterminatore (Luis Buñuel, 1962) / Essi vivono (John Carpenter, 1988)

9. Il film che scardina la separazione tra documentario e finzione

Tutti I film sono una combinazione di documentario e finzione, a cominciare a quelli dei Lumière e di Méliès.

10. L’ultimo film che hai visto

Wavelenght (Michael Snow, 1967)

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PS Ho visto Wavelenght la settimana scorsa alla Cinemateca di Lisbona. Da un anno e mezzo la frequento con costanza e vorrei condividere con voi una lista extra di 20 splendidi film che ho visto o rivisto lì in questo periodo:

Fratelli messicani (Edgar G. Ulmer, 1955)
L’ultimo spettacolo (Peter Bogdanovich, 1971)
Texasville (Peter Bogdanovich, 1990)
La paura mangia l’anima (Rainer W. Fassbinder, 1974)
Il paradiso dei barbari (Nicholas Ray, 1958)
Stars in My Crown (Jacques Tourneur, 1950)
Becky Sharp (Rouben Mamoulian, 1935)
I cavalieri del Nord Ovest (John Ford, 1949)
È nata una stella (William A. Wellman, 1937)
Desideri nel sole (Jacques Rozier, 1963)
Pour la suite du monde (Pierre Perrault, 1963)
Mosè e Aronne (Jean-Marie Straub e Danielle Huillet, 1974)
La luna sorge (Frank Borzage, 1948)
L’albero della vendetta (Budd Boetticher, 1959)
Il grande uno rosso (Samuel Fuller, 1980)
Sete eterna (Guru Dutt, 1957)
Alyonka (Boris Barnet, 1961)
Amore di perdizione (Manoel de Oliveira, 1978)
Furore e grida (Jean-Claude Brisseau, 1988)
– Wavelenght (Michael Snow, 1967)