All’inizio ci fu l’idea – dettata da un bisogno concreto – di riaprire un campo: uno spazio di confronto per una nuova generazione di critici e operatori culturali che si trovavano a crescere senza più chiese né partiti. La cinefilia, pensavamo, ha ancora bisogno dei suoi templi e delle sue sette, ma ormai un nuovo lessico doveva anche dare forma a un nuovo atteggiamento per chi veniva invaso da quel fuoco.

Per questo filmidee è sempre stata estremamente mobile, fluida come richiedono i tempi in cui è cresciuta, nel corso di dodici anni ha dato vita con costanza a una rivista volta a dare spazio al cinema che ci sembrava più meritevole di essere scoperto ed esplorato, ha continuato a incontrare e discutere con grandi autori internazionali capaci di aprire nuovi orizzonti, ha sostenuto attraverso proiezioni, incontri e discussioni il giovane cinema italiano (da quello più orgogliosamente indipendente fino a quello che sta ricevendo meritati riconoscimenti internazionali). Ha poi incontrato, negli anni, numerose persone che si sono cimentate nella critica scritta e nella teoria, filmmaker, operatori e operatrici culturali, produttori e produttrici: e forse questo è il frutto più bello, indicatore della vitalità anche burrascosa di un luogo che ha generato nuovi pensieri, talvolta inaspettati e per questo così sorprendenti.

Alcuni luoghi sono stati di grande importanza per la rivista: dalla familiarità dell’appuntamento annuale con la Summer School in Sardegna (in cui si sono consolidate grandi amicizie e aperte relazioni alla base di nuove avventure cinematografiche) fino al Locarno Film Festival (dove negli anni sono avvenuti tanti incontri determinanti ed è nata la bella collaborazione con il progetto Grandi Speranze, sostenuta da Fondazione Cariplo) e a Milano, cuore di un’associazione che è ben radicata in Italia ma aperta all’Europa e al mondo, in cui sono sparsi tanti collaboratori e tante collaboratrici. Superati gli anni difficili della pandemia, che hanno cambiato consumi culturali e trend produttivi con un’inquietante rapidità, filmidee torna a gettare le sue spore: piccoli centri di riflessione, occasioni di fare comunità, per liberare una nuova fioritura capace di resistere alle intemperie che contraddistinguono questi anni. [Daniela Persico e Alessandro Stellino]


FILMIDAY – viaggio in Italia è una giornata organizzata dall’associazione Filmidee che si svolgerà il 25/03 presso il Cinema Beltrade. Un evento per incontrarsi e, in vista della nuova edizione del Bellaria Film Festival, riflettere con alcuni filmmaker sulla condizione del cinema italiano e sul suo stato di salute produttivo. Una giornata per ragionare intorno alle promesse del cinema del reale e al futuro delle immagini del cinema giovane del nostro paese.

Di seguito il programma della giornata:

// ORE 17

// Introduzioni ai film di Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, Marco Piccarreda e Maria Guidone

Appendice ad un film girato in estate, Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, 12’

Nell’atto intimo e poeticamente minuzioso dello scrutare e dello scrutarsi, Appendice ad un film girato in estate esplora le moltitudini del sé in un fluttuante interrogativo esistenziale. Come una leggera brezza estiva che smuove le foglie, svolta le pagine e rimescola i pensieri, la cinepresa cerca risposte tra sottili crepe, oggetti inanimati, trame di merletti e vecchie fotografie di famiglia. Il suo vagare somiglia a una richiesta d’aiuto o di contatto, che solo chi ha già vissuto sarebbe in grado di cogliere. Su questa tensione femminile costante, l’immagine materica impressa sulla pellicola diviene lo specchio e la funzione attraverso la quale riflettersi, guardarsi da fuori, nel timido tentativo di comprendersi.

Spartivento, Marco Piccarreda, 38’

Dicono che la felicità sia racchiusa nelle piccole cose, ed è proprio su queste ultime che si posa la visione attenta e sincera di Marco Piccarreda, attraverso l’osservazione di due vite qualunque, quelle di una nonna e di un nipote, Ariele. Il paesaggio mediterraneo è culla di un quotidiano sospeso, fatto di atmosfere lente e dilatate, scandite dal suono delle cicale, dalle lievi onde del mare e dal calare del sole. “Sei bellissimo, sei l’amore mio”. In queste abbozzate e spontanee parole, canticchiate al vento e inconsapevolmente recitate davanti alla cinepresa, si nasconde una pura dichiarazione d’affetto e il tenero tentativo di fermare il tempo, congelando un’emozione all’apice della serenità.

Albertine where are you?, Maria Guidone, 20’

Albertine è il personaggio più controverso della Recherche du temps perdu, il più nominato, eppure quello di cui sembra di non sapere mai abbastanza: non si sa da dove viene, cosa fa nella vita, dove poi va a finire… e anche quando muore rimane il dubbio che non sia mai esistita. Alcuni critici hanno visto in Albertine la trasfigurazione letteraria di Alfred Agostinelli, l’autista di Proust, un giovane italiano di cui l’autore fu a lungo perdutamente innamorato. Le pagine del romanzo e il racconto biografico diventano il pretesto per una storia d’amore contemporanea, in cui Marcel, Albertine e Alfred si nascondono, bluffano, si scambiano generi e ruoli, vivendo l’amore come un interrogativo eterno, consapevoli che il cuore delle cose non può essere catturato, ma solo intravisto

// Dibattito sul cinema indipendente italiano con la redazione di Filmidee

// Q&A con gli ospiti

La chiacchierata continua dopo l’evento presso il Bar Rondò (Via Martiri Oscuri, 15)!

In occasione dell’evento verrà presentata la prima Fanzine di Filmidee con gli articoli sui film proiettati durante la serata e il best of del 2022!

// SOSTIENICI
Durante l’evento potrai sostenere il magazine Filmidee con le nostre nuove tessere FRIEND e LOVER.

Grazie e speriamo di vederci!