THE
HATEFUL
EIGHT

Alessandro Stellino

Il nuovo film di Quentin Tarantino ristabilisce la statura del regista dopo la caduta di Django Unchained ma rivela anche l'abisso che separa la maturità composta delle prime opere dal compiacimento esibito delle ultime.

REVENANT – REDIVIVO

Giona A. Nazzaro

Un cinema, quello di Iñárritu, sostanzialmente esibizionistico, che si rifugia nella feticizzazione dell’arte intesa come unicità della performance, dove ci sono molte cose da guardare ma non se ne vede nessuna.

STEVE JOBS

Jacopo Favi, Marco Longo

Undicesimo lungometraggio per il cinema di Danny Boyle, Steve Jobs è soprattutto il settimo copione per il grande schermo di un instancabile sperimentatore entro i codici della drammaturgia classica: Aaron Sorkin.

IL PONTE
DELLE SPIE

Enrico Cassini

Spielberg, sulla sceneggiatura dei Coen, riscopre la figura dell'avvocato Donovan e il suo ruolo nel caso Abel. Ne nasce un film sul diritto, come materializzazione dell’esperienza, e sulle barriere, umane e geografiche.

IL FIGLIO
DI SAUL

Jacopo Favi

Il folgorante esordio di László Nemes: un film che mostra tutta la potenza dello stile quando viene piegato alla necessità di ciò che si racconta, dove i vivi, i morti, i sommersi e la parola umana perdono i propri margini.

CAROL

Francesca Monti

Nell'ultimo film di Todd Haynes, il breve incontro tra due donne nei raffinati e repressi anni '50 del secolo scorso. Una storia d'amore fatale e ineluttabile che anche la Akerman avrebbe voluto portare sullo schermo.

JOY

Giuseppe Paternò di Raddusa

David O. Russell firma una delle sue opere migliori, ma anche quella che rivela con maggior evidenza la sua dimensione di autore minore, innocuo e indolente, troppo presto osannato dalla critica.

ANOMALISA

Pasquale Cicchetti

Kaufman si confronta con l'animazione, confezionando un apologo sulla solitudine umana e offrendo una riflessione metalinguistica ad opera di uno scrittore in cerca di un'impossibile anomalia.

ROOM

Lorenzo Pedrazzi

Il dramma di una madre e un bambino rinchiusi in una stanza. Ispirato a un fatto di cronaca, il film di Lenny Abramson procede per brevi sprazzi narrativi che illuminano con efficacia un dramma interiore.

OFFICE

Emanuele Sacchi

L'approdo al musical di Johnnie To può essere letto come una tappa naturale, forse inevitabile, nella sua lunga e variegata carriera. Il suo cinema si profila sempre più come un elettrizzante percorso a ostacoli.