SCREENING
QUELL’ESTATE CON IRÈNE
Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.
I DANNATI
Nel suo ultimo lungometraggio, partendo dalle premesse di una testimonianza storica, Roberto Minervini porta interamente a compimento la sua poetica, dichiarando la coincidenza totale tra il cinema e l'atto stesso del filmare.
LOS DELINCUENTES
Il film di Rodrigo Moreno, tanto derivativo quanto imprevedibile e mutevole, si nutre in forma radicale del cinema per rilanciare, con la forma e col racconto, una possibile risposta alla domanda: dove sta la libertà?
MAY DECEMBER
Tra omaggi e riflessi cinematografici, l'ultimo film di Todd Haynes affronta obliquamente l’insopprimibile dipendenza umana dalla finzione, aggiornando in ottica contemporanea il ‘paradosso dell’attore’ formulato da Diderot e mettendo a confronto i formidabili talenti di Julianne Moore e Natalie Portman.
LOS COLONOS
Approcciando gli immaginari del western e mettendo in scena la relazione traumatica tra wilderness e politica, l'esordio nel lungometraggio di Felipe Gálvez riflette sulla tragedia del linguaggio e dei suoi dispositivi culturali e rappresentazionali di sottomissione.
ESTRANEI
Il nuovo film di Andrew Haigh, all’insegna di una mascolinità post-patriarcale ma non per questo pacificata, mette in scena un grande discorso sulla solitudine, sui fantasmi che ci ossessionano e sulla salvifica capacità del cinema di dar loro un corpo da poter amare, una casa a cui fare ritorno.
ANCORA UN’ESTATE
Remake del danese "Queen of Hearts", il film di Catherine Breillat se ne emancipa rilanciando il cinema controverso e intransigente della sua autrice che, in una cultura che polarizza la donna tra repressione sessuale e pornografia, si insinua nella zona grigia degli aspetti più complessi e perturbanti del desiderio femminile.
AGÀPE
Con una forma nuda ed essenziale, il film di Velania A. Mesay parte dal dispositivo dell'intervista per trasfigurarsi in dono: una meditazione sull'amore in quanto motore politico della vita, dove il luogo comune delle narrazioni odierne delle rotte migranti diventa spazio di riflessione e responsabilità collettiva.
LA ZONA D’INTERESSE
Filmidee propone una conversazione aperta sul nuovo film di Jonathan Glazer, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 76esimo Festival di Cannes: un'opera epocale e avanzata, che si confronta con il problema etico della rappresentazione per mettere in scena il ricordo dello sterminio e l’eternità della violenza.
PAST LIVES
Dietro a una superficie attraente e a un afflato romantico, il film di Celine Song indaga le ambizioni e idiosincrasie dell'individuo, rielaborando l’esperienza dell'altro in un gioco di specchi e rispecchiamenti continuo, che riporta sempre e solo all’inerzia del soggetto.
LO STATO DELLE COSE
NON AL DENARO NON ALL’AMORE
Una conversazione con Helena Klotz, che nel suo lungometraggio Spirit of Ecstacy compone una narrazione e una messa in scena da un'identità fluida, non solo rispetto al genere della protagonista, ma anche nella sua insistenza nel giocare con archetipi e stereotipi del cinema d'autore contemporaneo.
DA PERSONA A PERSONAGGIO
Una conversazione con María Gisele Royo e Julia de Castro, che nel loro lungometraggio On the Go sviluppano un racconto di formazione che si libera dal passato e che cerca se stesso per (auto)definire la sua libertà.
TRA LE PIEGHE DEL LINGUAGGIO
Una conversazione con Nele Wohlatz, che nel suo ultimo lungometraggio, Sleep with Your Eyes Open, mette in scena un disagio identitario calato in un panorama linguistico che nel dialogo non trova uno sfogo ma un’assenza.
LA TRAPPOLA DEL DESIDERIO
Una conversazione con Sofia Exarchou, che nel suo ultimo lungometraggio, Animal, riesce a dipingere la complessità della professione dell'animatore, mettendo in discussione il nostro sguardo da turisti e portandoci dietro le quinte, dove i performer tolgono la maschera e lasciano trasparire sofferenza, solitudine, sfinimento.
DIVISMO PUBERALE
Una riflessione sul ruolo dei nuovi divi nelle mitologie cinematografiche contemporanee, dalle strategie espressive di Timothée Chalamet fino a Dune e agli universi sempre più serializzati di Hollywood.
LETTERBOXD: LA CINEFILIA AL TEMPO DEI SOCIAL
Luci e ombre della piattaforma fondata nel 2011 e sintomatica di una nuova cinefilia e dei suoi rapporti con i social network, tra inedite forme di lettura e condivisione e contraddittori echi del mercato.
I MAGNIFICI 10: BEN RIVERS
Dieci autori indicano altrettanti film che ne hanno segnato la formazione professionale e l'apprendistato cinefilo. La parola a Ben Rivers, propugnatore di un cinema “fatto in casa”, sperimentatore amante dei generi, creatore di nuovi universi filmici.
NEW ALCHEMISTS: GAËLLE ROUARD
Una conversazione con Gaëlle Rouard, filmmaker e artista performativa, esperta di sviluppo della pellicola cinematografica e autrice di lavori ipnotici, riflesso di un percorso in divenire, sospeso tra intuizione e controllo.
I FILM PIÙ ATTESI DEL 2024
In un anno di grandi ritorni, filmidee svela i film più attesi dalla rivista, pronti o in via di completamento, anticipando molte informazioni sulla loro lavorazione e scommettendo su almeno un paio di sorprese.
I MAGNIFICI 10: RADU JUDE
Dieci autori indicano altrettanti film che ne hanno segnato la formazione professionale e l'apprendistato cinefilo. La parola a Radu Jude, regista tra i più lucidi e corrosivi del nostro tempo, con riflessioni acute e sorprendenti che spaziano dalle origini del cinema a TikTok.
On Tour
BELLARIA FF 42: LUDENDO DOCET / IL RE FANCIULLO
L'ultimo film di Luca Ferri è un invito sovversivo e scherzoso a riflettere sulla dicotomia critico-regista, mentre il primo lungometraggio di Alessandra Lancellotti è un racconto biografico che alterna formati, scomponendo più storie e ricombinandole tra loro, in un’ottica di arte mai conciliante.
BELLARIA FF 42: SONG OF ALL ENDS / HORKOS
Le immagini in bianco e nero del film di Giovanni C. Lorusso uniscono il tempo del racconto visivo alle azioni dei personaggi, mentre quelle in pellicola di Marta Anatra riscrivono le regole del documentario di inchiesta attraverso una riflessione sul contrasto tra artificio e natura.
CANNES 77: ANORA
Premiato con la Palma d'oro, il film di Sean Baker ripropone la divisione netta e incolmabile tra chi possiede e chi è posseduto, tra chi ha comprato la licenza di vivere la vita senza un game over e chi si illude di poter scalare posizioni in una verticalissima società capitalista.
CANNES 77: GRAND TOUR
Raccontato in due tempi, due punti di vista dello stesso viaggio, il film di Miguel Gomes espande l’idea alla base della sua opera, costruendo una metafora aperta sul rapporto tra cinema e reale, e rinnovando il suo atto di fiducia verso l'interpretazione attiva dello spettatore.
CANNES 77: FORME CHIUSE E SCLEROSI D’AUTORE
Una riflessione trasversale sugli ultimi film di Quentin Dupeiux, Sergei Loztnisa e Yorgos Lanthimos, per evocare il pericolo dell'autorialismo a forma chiusa e delle invisibili scatole cognitive prodotte dal mercato dell'arte cinematografica.
CANNES 77: MEGALOPOLIS
Tra gigantismo e miniatura, Francis Ford Coppola riscrive le coordinate del cinema contemporaneo, tornando alla regia dopo tredici anni per mostrare agli spettatori l’essenza dell’immagine cinematografica: lo spazio come forma utopica contraria al tempo.
CANNES 77: BIRD
Presentato nel Concorso Ufficiale del 77° Festival di Cannes, Bird di Andrea Arnold corona un percorso di ricerca trentennale tra sconfinamenti ed estetica dell'erranza.
BELLARIA FF 42: IL TEMPO VERTICALE
Una lettera a Giuseppe M. Gaudino e Isabella Sandri, tra i protagonisti di Controcampo italiano, all'indomani dell'emozionante proiezione di Giro di lune tra terra e mare.
BELLARIA FF 42: QUELL’ESTATE CON IRÈNE
Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.
BELLARIA FF 42: ANIMALE | UMANO
Pur essendo costruito con gli ingredienti tipici del coming-of-age adolescenziale, Animale | Umano, opera prima di Alessandro Pugno, appare come un vero e proprio saggio sulla morte capace di costruire un immaginario narrativo e visivo lontano dalla norma del cinema italiano contemporaneo.
arte/fact
MIRANDA JULY: NEW SOCIETY
In concomitanza alla mostra dedicatale da Fondazione Prada, attiva fino a ottobre 2024, una riflessione sull’approccio multidisciplinare di Miranda July, capace di confermare i temi della propria riflessione attraverso lenti, prospettive e punti di vista diversi sulla realtà.
LE CERE DI CRONENBERG
A partire dal cortometraggio realizzato in occasione dell'allestimento della mostra sulle cere anatomiche della Specola di Firenze a Fondazione Prada, una riflessione sulla capacità del cinema di David Cronenberg di varcare e superare i limiti della fisicità umana.
ESPLORARE IL MISTERO
Di nuovo in sala in versione restaurata, Strade perdute di David Lynch ragiona sul cinema come mezzo espressivo che oltrepassa i limiti del reale e l’immaterialità del sogno. Un film di ipnosi e suggestioni, travestito da melò-noir altamente passionale.
MAYA DEREN. THE TIME QUALITY OF A WOMAN
Protagonista della retrospettiva Amateur is a Lover, nell'ambito del festival Archivio Aperto, Maya Deren ha intuito strade e indicato vie prima di lei mai percorse. Donna capace di affermarsi in un mondo maschile, Deren è oggi più che mai riconosciuta come un’anticipatrice che sfugge alle definizioni, scomoda, sorprendente.
AMORE E MORTE
In occasione dell'uscita in blu ray del restauro digitale di Ultimo Tango a Parigi, una riflessione sul film di Bernardo Bertolucci, che ha segnato e segna ancora oggi il dibattito sull'indipendenza del corpo femminile, facendosi ambiguo ma essenziale latore di un conflitto tra oggettivizzazione della fisicità della donna e sua liberazione.
UN’ICONA STRETTA
Una riflessione su come lo studio dell'immagine nel cinema di Andrej Tarkovskij riesca ancora oggi a raccontare la contemporaneità, e di come anzi il senso di questo assoluto presente afflitto dal relativismo della post verità e della società liquida possa ritrovare una via solo nella ricerca della poesia come luce rivelatrice del vero senso del tempo.
arte/fact - Archivio
MIRANDA JULY: NEW SOCIETY
In concomitanza alla mostra dedicatale da Fondazione Prada, attiva fino a ottobre 2024, una riflessione sull’approccio multidisciplinare di Miranda July, capace di confermare i temi della propria riflessione attraverso lenti, prospettive e punti di vista diversi sulla realtà.
LE CERE DI CRONENBERG
A partire dal cortometraggio realizzato in occasione dell'allestimento della mostra sulle cere anatomiche della Specola di Firenze a Fondazione Prada, una riflessione sulla capacità del cinema di David Cronenberg di varcare e superare i limiti della fisicità umana.
ESPLORARE IL MISTERO
Di nuovo in sala in versione restaurata, Strade perdute di David Lynch ragiona sul cinema come mezzo espressivo che oltrepassa i limiti del reale e l’immaterialità del sogno. Un film di ipnosi e suggestioni, travestito da melò-noir altamente passionale.
MAYA DEREN. THE TIME QUALITY OF A WOMAN
Protagonista della retrospettiva Amateur is a Lover, nell'ambito del festival Archivio Aperto, Maya Deren ha intuito strade e indicato vie prima di lei mai percorse. Donna capace di affermarsi in un mondo maschile, Deren è oggi più che mai riconosciuta come un’anticipatrice che sfugge alle definizioni, scomoda, sorprendente.
AMORE E MORTE
In occasione dell'uscita in blu ray del restauro digitale di Ultimo Tango a Parigi, una riflessione sul film di Bernardo Bertolucci, che ha segnato e segna ancora oggi il dibattito sull'indipendenza del corpo femminile, facendosi ambiguo ma essenziale latore di un conflitto tra oggettivizzazione della fisicità della donna e sua liberazione.
UN’ICONA STRETTA
Una riflessione su come lo studio dell'immagine nel cinema di Andrej Tarkovskij riesca ancora oggi a raccontare la contemporaneità, e di come anzi il senso di questo assoluto presente afflitto dal relativismo della post verità e della società liquida possa ritrovare una via solo nella ricerca della poesia come luce rivelatrice del vero senso del tempo.
LO STATO DELLE COSE - Archivio
NON AL DENARO NON ALL’AMORE
Una conversazione con Helena Klotz, che nel suo lungometraggio Spirit of Ecstacy compone una narrazione e una messa in scena da un'identità fluida, non solo rispetto al genere della protagonista, ma anche nella sua insistenza nel giocare con archetipi e stereotipi del cinema d'autore contemporaneo.
DA PERSONA A PERSONAGGIO
Una conversazione con María Gisele Royo e Julia de Castro, che nel loro lungometraggio On the Go sviluppano un racconto di formazione che si libera dal passato e che cerca se stesso per (auto)definire la sua libertà.
TRA LE PIEGHE DEL LINGUAGGIO
Una conversazione con Nele Wohlatz, che nel suo ultimo lungometraggio, Sleep with Your Eyes Open, mette in scena un disagio identitario calato in un panorama linguistico che nel dialogo non trova uno sfogo ma un’assenza.
LA TRAPPOLA DEL DESIDERIO
Una conversazione con Sofia Exarchou, che nel suo ultimo lungometraggio, Animal, riesce a dipingere la complessità della professione dell'animatore, mettendo in discussione il nostro sguardo da turisti e portandoci dietro le quinte, dove i performer tolgono la maschera e lasciano trasparire sofferenza, solitudine, sfinimento.
DIVISMO PUBERALE
Una riflessione sul ruolo dei nuovi divi nelle mitologie cinematografiche contemporanee, dalle strategie espressive di Timothée Chalamet fino a Dune e agli universi sempre più serializzati di Hollywood.
LETTERBOXD: LA CINEFILIA AL TEMPO DEI SOCIAL
Luci e ombre della piattaforma fondata nel 2011 e sintomatica di una nuova cinefilia e dei suoi rapporti con i social network, tra inedite forme di lettura e condivisione e contraddittori echi del mercato.
I MAGNIFICI 10: BEN RIVERS
Dieci autori indicano altrettanti film che ne hanno segnato la formazione professionale e l'apprendistato cinefilo. La parola a Ben Rivers, propugnatore di un cinema “fatto in casa”, sperimentatore amante dei generi, creatore di nuovi universi filmici.
NEW ALCHEMISTS: GAËLLE ROUARD
Una conversazione con Gaëlle Rouard, filmmaker e artista performativa, esperta di sviluppo della pellicola cinematografica e autrice di lavori ipnotici, riflesso di un percorso in divenire, sospeso tra intuizione e controllo.
I FILM PIÙ ATTESI DEL 2024
In un anno di grandi ritorni, filmidee svela i film più attesi dalla rivista, pronti o in via di completamento, anticipando molte informazioni sulla loro lavorazione e scommettendo su almeno un paio di sorprese.
I MAGNIFICI 10: RADU JUDE
Dieci autori indicano altrettanti film che ne hanno segnato la formazione professionale e l'apprendistato cinefilo. La parola a Radu Jude, regista tra i più lucidi e corrosivi del nostro tempo, con riflessioni acute e sorprendenti che spaziano dalle origini del cinema a TikTok.
On Tour - Archivio
BELLARIA FF 42: LUDENDO DOCET / IL RE FANCIULLO
L'ultimo film di Luca Ferri è un invito sovversivo e scherzoso a riflettere sulla dicotomia critico-regista, mentre il primo lungometraggio di Alessandra Lancellotti è un racconto biografico che alterna formati, scomponendo più storie e ricombinandole tra loro, in un’ottica di arte mai conciliante.
BELLARIA FF 42: SONG OF ALL ENDS / HORKOS
Le immagini in bianco e nero del film di Giovanni C. Lorusso uniscono il tempo del racconto visivo alle azioni dei personaggi, mentre quelle in pellicola di Marta Anatra riscrivono le regole del documentario di inchiesta attraverso una riflessione sul contrasto tra artificio e natura.
CANNES 77: ANORA
Premiato con la Palma d'oro, il film di Sean Baker ripropone la divisione netta e incolmabile tra chi possiede e chi è posseduto, tra chi ha comprato la licenza di vivere la vita senza un game over e chi si illude di poter scalare posizioni in una verticalissima società capitalista.
CANNES 77: GRAND TOUR
Raccontato in due tempi, due punti di vista dello stesso viaggio, il film di Miguel Gomes espande l’idea alla base della sua opera, costruendo una metafora aperta sul rapporto tra cinema e reale, e rinnovando il suo atto di fiducia verso l'interpretazione attiva dello spettatore.
CANNES 77: FORME CHIUSE E SCLEROSI D’AUTORE
Una riflessione trasversale sugli ultimi film di Quentin Dupeiux, Sergei Loztnisa e Yorgos Lanthimos, per evocare il pericolo dell'autorialismo a forma chiusa e delle invisibili scatole cognitive prodotte dal mercato dell'arte cinematografica.
CANNES 77: MEGALOPOLIS
Tra gigantismo e miniatura, Francis Ford Coppola riscrive le coordinate del cinema contemporaneo, tornando alla regia dopo tredici anni per mostrare agli spettatori l’essenza dell’immagine cinematografica: lo spazio come forma utopica contraria al tempo.
CANNES 77: BIRD
Presentato nel Concorso Ufficiale del 77° Festival di Cannes, Bird di Andrea Arnold corona un percorso di ricerca trentennale tra sconfinamenti ed estetica dell'erranza.
BELLARIA FF 42: IL TEMPO VERTICALE
Una lettera a Giuseppe M. Gaudino e Isabella Sandri, tra i protagonisti di Controcampo italiano, all'indomani dell'emozionante proiezione di Giro di lune tra terra e mare.
BELLARIA FF 42: QUELL’ESTATE CON IRÈNE
Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.
BELLARIA FF 42: ANIMALE | UMANO
Pur essendo costruito con gli ingredienti tipici del coming-of-age adolescenziale, Animale | Umano, opera prima di Alessandro Pugno, appare come un vero e proprio saggio sulla morte capace di costruire un immaginario narrativo e visivo lontano dalla norma del cinema italiano contemporaneo.
SCREENING - Archivio
QUELL’ESTATE CON IRÈNE
Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.
I DANNATI
Nel suo ultimo lungometraggio, partendo dalle premesse di una testimonianza storica, Roberto Minervini porta interamente a compimento la sua poetica, dichiarando la coincidenza totale tra il cinema e l'atto stesso del filmare.
LOS DELINCUENTES
Il film di Rodrigo Moreno, tanto derivativo quanto imprevedibile e mutevole, si nutre in forma radicale del cinema per rilanciare, con la forma e col racconto, una possibile risposta alla domanda: dove sta la libertà?
MAY DECEMBER
Tra omaggi e riflessi cinematografici, l'ultimo film di Todd Haynes affronta obliquamente l’insopprimibile dipendenza umana dalla finzione, aggiornando in ottica contemporanea il ‘paradosso dell’attore’ formulato da Diderot e mettendo a confronto i formidabili talenti di Julianne Moore e Natalie Portman.
LOS COLONOS
Approcciando gli immaginari del western e mettendo in scena la relazione traumatica tra wilderness e politica, l'esordio nel lungometraggio di Felipe Gálvez riflette sulla tragedia del linguaggio e dei suoi dispositivi culturali e rappresentazionali di sottomissione.
ESTRANEI
Il nuovo film di Andrew Haigh, all’insegna di una mascolinità post-patriarcale ma non per questo pacificata, mette in scena un grande discorso sulla solitudine, sui fantasmi che ci ossessionano e sulla salvifica capacità del cinema di dar loro un corpo da poter amare, una casa a cui fare ritorno.
ANCORA UN’ESTATE
Remake del danese "Queen of Hearts", il film di Catherine Breillat se ne emancipa rilanciando il cinema controverso e intransigente della sua autrice che, in una cultura che polarizza la donna tra repressione sessuale e pornografia, si insinua nella zona grigia degli aspetti più complessi e perturbanti del desiderio femminile.
AGÀPE
Con una forma nuda ed essenziale, il film di Velania A. Mesay parte dal dispositivo dell'intervista per trasfigurarsi in dono: una meditazione sull'amore in quanto motore politico della vita, dove il luogo comune delle narrazioni odierne delle rotte migranti diventa spazio di riflessione e responsabilità collettiva.
LA ZONA D’INTERESSE
Filmidee propone una conversazione aperta sul nuovo film di Jonathan Glazer, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 76esimo Festival di Cannes: un'opera epocale e avanzata, che si confronta con il problema etico della rappresentazione per mettere in scena il ricordo dello sterminio e l’eternità della violenza.
PAST LIVES
Dietro a una superficie attraente e a un afflato romantico, il film di Celine Song indaga le ambizioni e idiosincrasie dell'individuo, rielaborando l’esperienza dell'altro in un gioco di specchi e rispecchiamenti continuo, che riporta sempre e solo all’inerzia del soggetto.
ITALIANS DO IT BETTER
HISTOIRE DU CINEMA, AUJOURD’HUI
I selezionatori italiani, oggi ai vertici dei principali festival cinematografici internazionali, rappresentano un’eccellenza culturale. Abbiamo intervistato alcune delle figure più rilevanti di questo panorama, a cominciare dall'ex direttore del Festival di Locarno, Carlo Chatrian, fresco di nomina alla Berlinale.
PER UNA RINNOVATA VIENNALE
Primo anno per la direzione dell'italiana Eva Sangiorgi alla manifestazione viennese (25 ottobre - 8 novembre), dopo la prematura scomparsa di Hans Hurch. Un incontro per scoprire il percorso di una direttrice di festival, dal Messico all'Austria.
CINEMA IN LIBERTÀ
Primo non-francese in cinquant’anni di storia della prestigiosa Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes, Paolo Moretti ne è il nuovo delegato generale. L'abbiamo incontrato per farci raccontare il suo percorso di formazione e irresistible ascesa.
PREFERISCO SBAGLIARE PER GENEROSITÀ
Tra le figure di primo piano nel panorama festivaliero internazionale c'è anche Giona A. Nazzaro, delegato generale della SIC di Venezia, capace di unire in un unico abbraccio autori e generi, per tenere congiunta la riflessione teorica e il pensiero critico senza mai sacrificare il cuore della passione.
SCREENING
TORNERANNO I PRATI: GUERRA E PACE
Massimo D'Anolfi e Martina Parenti firmano un lucido film saggio sullo statuto dell’immagine in tempo di guerra e di pace, che dissotterra la materia su cui si basa un immaginario condiviso, e rilegge la storia dello spettacolo bellico attraverso il medium cinema.
ARIAFERMA
Nel suo ultimo film Leonardo Di Costanzo sconvolge la liturgia carceraria impressa nelle aspettative di ognuno di noi e con una lentezza quasi affettiva ribalta i suoi ruoli canonicamente inalterabili. Cos’è il carcere?
DRIVE MY CAR
Ryusuke Hamaguchi non pone alcuna discriminazione qualitativa tra opera d'arte e realtà, facendosi interprete così dell'antico pensiero giapponese che porta all'immanenza in ogni sua espressione, in contrapposizione a un presente in cui non sembra più esserci spazio per l’imprevisto e dove tutto diventa frutto di una prefigurazione professionale.
WEST SIDE STORY
Steven Spielberg mette in scena un cinema che non è una scena da rivisitare, ma è al contrario un organismo incontenibile, che sa dispiegarsi con tutta la sua potenza davanti ai nostri occhi, per capire se le macerie che abbiamo intorno sono ciò che è stato distrutto, o ciò che deve essere ancora costruito.
WHAT DO WE SEE WHEN WE LOOK AT THE SKY?
Il film di Alexandre Koberidze, presentato in concorso alla 71ª Berlinale, conferma uno dei talenti più puri del cinema internazionale, capace di creare un affresco miracoloso in cui lo stupore della visione rimane intatto come di fronte a un incantesimo.
ANNETTE
Léos Carax sembra volerci dire che dare troppa importanza all’arte è solo un modo per dare troppa importanza a noi stessi, perché è nella vanità e nell’egocentrismo che si annida il male del secolo.
È STATA LA MANO DI DIO
Paolo Sorrentino ci costringe ancora una volta a dismettere un giudizio di valore nell’analizzare il suo cinema, ormai trasformatosi in un percorso reazionariamente programmatico, tentandoci così di cedere a catastrofismi e a intravedere dietro a queste opere svuotate di ogni istanza sovversiva, non tanto la morte del cinema, quanto la sua e la nostra sconfitta.
FUTURA
Il collettivo orizzontale di Pietro Marcello, Alice Rohrwacher e Francesco Munzi attraversa il Paese filmandolo nella sua luce imperfetta, quella futura. Un reportage poetico e tagliente sullo stato attuale dei sogni e della paure dei giovani italiani.
RE GRANCHIO
Attraverso un'operazione quasi fantasmagorica che ricuce il presente con il passato, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis elevano le potenzialità di un racconto orale fino a raggiungere le vette di una mitologia senza tempo.
ATLANTIDE
Yuri Ancarani ricerca ancora una volta la mitizzazione di una sottocultura, mettendola in scena attraverso un consumo ostentativo che passa anzitutto attraverso l’immagine, mai così in bilico tra puro estetismo e mera esigenza narrativa.